– OVVIAMENTE quanto riportato qui non è MAI capitato nella cronaca in essere –
Athar, da qualche parte in mezzo al deserto.
In un sontuoso palazzo il Gran Visir Samir Saegrad sta sfogliando un pesante tomo colmo di chissà quali segreti o inutili nozioni.
La quiete regnava suprema fino a quando un rivolo di vento proveniente dalla porta lasciava indicare che qualcosa stava cambiando. Come generati dal nulla un gruppetto di inutili schiavetti stavano sventolando enormi foglie di palma per l’ospite proveniente dall’ingresso principale.
Una sola persona può esigere quel trattamento.
Una sola persona in tutto il deserto.
Una sola persona in tutto il ducato.
Grattandosi il mento si inarcò un solo sopracciglio al pensiero che il prossimo uomo che gli si fosse parato davanti avrebbe preteso qualcosa.
E per essere venuto fin lì non sarebbe una richiesta trattabile.
“Samir, amico mio, come ti senti?”
“Benvenuto a te, Karim, nella mia umile biblioteca, non ti stavo aspettanto, ti prego di scusarmi per non avere un’accoglienza degla del sire…”
Venne interrotto, completamente inascoltato
Poche, pochissime cose hanno mai avuto il potere di infastidire il Gran Visir quanto essere interrotto.
“Si, si.. infatti… ma lasciando perdere questi inutili discorsi…”
Il Rahiss prima gli tolse di mano il libro poi lo chiuse all’improvviso prima di sbatterlo sul tavolino.
Poche, pochissime cose hanno mai avuto il potere di infastidire il Gran Visir quanto un libro tolto di mano all’improvviso.
Sarebbe stata una gran giornata.
“… c’è qualcosa che devi fare.”
“Sono e sarò sempre fiero di servire la mia patria e il mio Rahiss…”
“Devi fare un viaggio, una rappresentanza.”
“Cosa?”
“Sei diventato sordo?”
“No, io temo di non aver…”
“Allora sei diventato stupido?”
“No, davvero, io…”
“Allora aspetta a cominciare le tue lamentele”
Il Gran Visir ingoiò a fatica un profondo sospiro cercando di darlo a vedere il meno possibile
“Credi, avrai di che lamentarti. E ne avrai il tempo…”
“Temo di non seguirti Karim”
Il sopracciglio sinistro del Gran Visir si inarcò a livelli epici.
“Andrai a Thersa.”
“Eh?!”
“Andrai a Thersa. Ad Eisenstain per la precisione.”
“Questo è ciò che si definisce una sorpresa. Posso avere l’ardire di sapere per quale motivo mi è stata comminata una punizione così esemplare?”
“Nessuna punizione, io e Jaina siamo concordi che qualcuno di noi debba andare ad Eisenstai per dare il segnale che non esiste alcuna tensione nei confronti della lady che diventerà moglie del novello Lord Yashir. E ovviamente né io né Jaina vogliamo andare là al freddo, quindi..”
“Cioè, non solo fino a Thersa, financo ad Eisenstain ospite di lady Hidegard?”
Il Rahiss dipinse sul suo volto il migliore sorriso della giornata.
“GIA’”
“Ritengo che non sia in alcun modo negoziabile questa tua decisione, non è vero?”
Sembrava incredibile ma il sorriso divenne ancora più radioso.
“GIA’”
“Io DETESTO il freddo, e più del freddo detesto i lunghi viaggi. E questa volta il mirabile disegno divino me li porta entrambi. Almeno ho toccato il fondo: la giornata può solo migliorare…”
“Mi raccomando, sii carino e trova un presente”
“Appunto. Che regalo?”
“Un ninnolo, vezzo, qualcosa che piace alle donne, qualcosa che brilli e le scaldi il cuore”
“Una bomba?”
“Samir…”
“Come stavo dicendo prima sarò lieto di servire la patria in ogni modo che il mio Rahiss riterrà opportuno. Anche se ritengo a mio umile parere…”
“BRAVO! Sempre così ti voglio! Sei il migliore! Adesso c’è una minaccia sothom, oppure un drago, oppure una guerra, scegli tu. Ho voglia di uscire, qui dentro fa caldo e non succede nulla. È un posto noioso.”
“I miei rispetti Karim”
“Si si, mi raccomando, capisco che la cosa è formale ma cerca di divertirti.”
Un nuovo sorriso sulla bocca del Rahiss sancì la fine del dialogo.
–
“BASHAR! Vieni qui.”
“Mi comandi mio signore.”
“Scrivi una pergamena e asicurati che arrivi nelle mani di lady Hildegard”
“E cosa devo riportare, vostra grazia?”
“Scrivi che il Gran Visir si sta recando ad Eisenstain per portare i propri omaggi.”
“Sarà fatto.”
“E che gli Dei facciano in modo che non capiti nulla di… inadeguato”