– Per i denti marci del vecchio Nick! E quello che diamine sarebbe? – Ehi, Mack! Ma da quanto tempo era che non mettevi più piede su questo molo? Saranno passati almeno dieci anni da quando l’hanno aperto! – Ma che accidenti è? Ma un
Autore: Lypsak
Scentiar. Anno IV del Regno Eterno. Primavera.
La ragazza bussò alla porta timidamente, con le lacrime agli occhi e il cuore in gola. Aveva fatto un lunghissimo viaggio per giungere fino a Scentiar, fino al molo, fino a trovarsi dinanzi a quella porta dai vetri colorati, in uno dei quartieri meno raccomandabili
Eremo di Pietralba, Corte Celeste. Un giorno, durante il mese di Kainus Yano.
(Nota: sì, lo so… doveva essere postato PRIMA del precedente… ma vabbeh!) Com’era accaduto che avevo iniziato a pensarci? Quando era scattata la molla? In che momento preciso… Ah, ma certo. Ma certo. Ora ricordo. – Guarda che dopotutto tu ce l’hai ancora, una famiglia
Via dall’Iscuto, secondo giorno del Mese di Alhazhar. Tardo meriggio.
"Cammino… cammino… da quanto tempo sto camminando, ormai? Il sole sta calando… è quasi sparito… ho lasciato da solo Hakù… non ho incontrato Alehandro… e in tutta la mattina il braccio non mi ha fatto male nemmeno per un momento… cosa mi succede, oggi? Quell’uomo…
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO X
Il cuore di Naima era al colmo della gioia, quel giorno. Sapeva che sarebbe tornato, lo sentiva, non poteva sbagliarsi. Quello sarebbe stato il giorno in cui il suo uomo sarebbe tornato da lei. Era stato via molto più di un anno, stavolta, ma nemmeno
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO IX
Era trascorso un intero anno, finalmente. Un anno di guerra, di fughe precipitose, di speranze rinfocolate e poi deluse, per esser poi accese di nuovo. Era tempo di riposarsi. Era tempo di tornare a casa. Kasumoto si era fermato vicino a un ruscello e lì
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO VIII
– Mi lasci di nuovo, Kasumoto? – Devo farlo, Naima. – In realtà tu non devi. Tu vuoi andare via. Arrivati a questo punto della conversazione, il samurai non sapeva mai che cosa dire. Per la sesta volta in quattro anni aveva dovuto stringere le
Eremo di Pietralba. Ottavo giorno del mese del Mago. Pomeriggio.
Sua Maestà, la Regina Eterna Elanei, attraversò i corridoi dell’eremo quasi senza toccare le ampie lastre di pietra levigata del pavimento, leggera e armoniosa nei movimenti come sempre, ma evidentemente trafelata, desiderosa di raggiungere prima possibile il piazzale esterno, dove una piccola comitiva proveniente da
Eremo di Pietralba. Mese del Mago. Alba del quinto giorno.
– Mi fa piacere che tu sia passato da me prima di partire, fratellino. – Non potevo certo andarmene senza salutarti, sorella. – Dunque sembra che sia giunto il momento di vedere se avevamo ragione, non è così? – Sì, infatti. Hakù sfiorò con la
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO VII
Avevano detto loro di cercare ancora, e che la missione si trattava di una vera e propria passeggiata, qualsiasi esito avesse avuto. Controllare una delle minuscole oasi cinquanta miglia a sud di El-Ghanamesh, nel cuore della regione sabbiosa del Deserto, certo, non era un modo