Quando gli altri, e in particolar modo mia sorella, criticano la mia calma glaciale, la mia apparente mancanza di emozioni e la mia incapacità di donare a chi mi sta intorno del calore umano, in generale le loro parole mi scorrono addosso come acqua di
Autore: Lypsak
Eremo di Pietralba. Secondo giorno del mese di Ellesham. La notte dopo.
Da molto tempo nell’Occaso non si era vista una notte chiara come quella. Nemmeno una nuvola, nemmeno un filo di foschia a velare l’immensa distesa di velluto stellato che ricopriva il cielo. Si potevano vedere tutte le colline in lontananza, rotonde e morbide come fanciulle
L’estate sta finendo…
…e dopo questa sonnolenta pausa estiva, le storie di Whanel dovrebbero riprendere a pieno regime… si spera… Ancora qualche giorno per riassestarci… e poi è fatta! 🙂
I – Angolo di paradiso
Sono nato in un piccolo villaggio di nome Telemar, nelle Piane Centrali, durante l’ultimo anno dell’egemonia dei Quattro. È per questo motivo che la mia famiglia dovette separarsi da me, e che mi fu negata la possibilità di crescere insieme a coloro che mi avevano
PROLOGO
“C’era un tempo, nei Colli di Giada, un grande lago azzurro e pieno di vita… i ciliegi in fiore vi si specchiavano e libellule trasparenti come cristallo giocavano fra i petali delicati che danzavano come neve sulla superficie dell’acqua… Vicino a questo lago, vi era
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO VI
Seconda parte – So a cosa stai pensando, Kasumoto. Ma la risposta è no. Il samurai non aveva detto una sola parola da quando lui e Kaessandria, da soli, erano usciti dalla tenda infermeria dove Naima riposava con la sua bambina stretta tra le braccia.
Lago Isalmyr. Morte e resurrezione.
Guardati. Guardati attorno. Lo sto facendo. Tutto ciò che tocchi, marcisce. Stronzate. Tutto ciò che entra in contatto con te, si decompone. Stronzate. Tutto ciò che ti ha dato l’illusione di poter provare amore, si è imputridito come
Lago Isalmyr. Mese di Nhea. Prima dell’alba.
Non potete avermi. Debole, debole. Sempre più debole. Vesti che diventano sempre più pesanti da portare. E visioni, centinaia di visioni chiare, nitide come mai ne aveva avute prima di allora. Troppe, però. Così tante che non capiva più nulla di ciò che vedeva. E
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO V
Prima parte I due uomini sedevano a gambe incrociate a poca distanza dall’ingresso della tenda, senza dire una parola. La tensione era altissima, sebbene nessuno dei due ritenesse necessario mostrarlo all’altro. Li avevano lasciati fuori, ovviamente. Quelle non erano cose da uomini, e inoltre era
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO IV
– Sei sicuro di ciò che mi chiedi, Kasumoto? – Vi posso assicurare, Venerabile, che è ciò che desidero fin nel profondo dell’anima. – Tu sai quanto questa tua richiesta mi lusinghi, samurai. Ormai ti considero come un figlio. – Allora accettate, Venerabile. Lasciate che