Sembrava una mattina come un’altra quella sorta sulla facenda. Larisse si era alzata e vestita come al solito, assorta nell’inerzia dell’abitudine, e posti sottobraccio i pochi versi che aveva composto qualche sera prima, aveva abbandonato la sua stanza. Come quasi tutte le mattine aveva lasciato
Autore: Phobera
Appel du vide
Mi guardo attorno: le spalle della gente che conosco, curve e immobili, di un’immobilità innaturale, un silenzio inquieto. Il sole non risplende, né brucia – è una luce stagnate che rimane ignorata. Un dio che parla, e noi che non rispondiamo. Non capisco: come