“Avventura di un’ambasciatrice”
ovvero
“Era meglio se rimanevo ad Eisenstein”
Era già un giorno e mezzo che Cavalcavano; Ilselore aveva la sua tipica disinvoltura da donnaccia di strada abituata a lunghe cavalcate, ma Hildegard cominciava a dare in escandescenza. Era freddo, piovoso e umido, così umido che nemmeno le mani le rimanevano accese.
-Come va “Borgomastro”? Anzi, “ambasciatrice”?- chiese la mezz’elfa per punzecchiarla.
-In maniera pessima! Primo, temo di essermi presa un’intossicazione da datteri ad Athar…Sto male anche a ricordarmeli…Pensa che Nicholas è anche rimasto là…Almeno mangerà a scrocco dal Rahis invece che gravare sui poveri contadini di Eisenstein e, di conseguenza, sul mio guardaroba…Secondo, ho perso sensibilità in zone che volevo continuare a sentire..non so se mi spiego…
-Smettete di parlare delle vostre intimità, siamo arrivate!
Finalmente arrivarono in vista del maniero di Lady Kaireen, quando un tragico scroscio di pioggia le travolse. Arrivarono completamente fradice, bagagli compresi.
Scesero da cavallo e vennero accolte da una visione che le lasciò entrambe senza parole: Un barbaro biondo, bello, spalle enormi, volto squadrato, occhi di ghiaccio, un’ombra di barba incolta ma non troppo, accompagnava Kaireen, che arrivò ad accoglierle.
-Finalmente! Mi stavo preoccupando! Dai, che alla fine avete anche beccato una bella giornata !
-Ah, meno male!- rispose Hildegard mentre cercava di riguadagnare l’attenzione di Ilselore, persa tra le pieghe del kilt del Biondo.
-Perdonatemi Kaireen, ma devo farmi un bagno ed asciugarmi o mi verrá un colpo.. e se mi viene un colpo e muoio, perseguiterò il maledetto Nicholas che è a prendere il solo sulle lunghe spiagge di Athar!-
-Intendete il deserto?- chiese Kaireen perplessa
-Esatto quella roba lá…Ilselore??-
La mezz’elfa aveva già assunto la sua posa di “rimorchiatrice navigata” e si stava dirigendo verso il Biondo, che sembrava impegnatissimo con i cavalli, forse perchè le sue maschie dita erano troppo potenti per annodare le briglie senza dilaniarle.
-Andiamo?-
-Oh, si certo, perdonatemi!
Camminò per tutta la strada piastrellata con lo sguardo fisso sul di dietro del barbaro.
Davanti alla porta, Kaireen le fermò.
-Hildegard…In totale confidenza…Mi dovete dire…. Come si rimorchia un cavaliere? Adesso Aiden è cavaliere, speravo si svegliasse, ho messo le vesti più succinte e ho simulato incidenti con le brocche già un paio di volte.. Ma nemmeno il lino bagnato ha effetto su sir Aiden! Come avete fatto voi?-
Mentre Hildegard, sotto l’acquazzone, era ridotta in uno stato pietoso, col trucco che colava e i capelli che le coprivano gli occhiali, Kaireen era lucente come sempre, come se l’acqua la evitasse per non scomporre le sue trecce perfette…Che odio! Era la vendetta di Shiva, Hildegard ne era sicura…Si chiedeva quindi, se il versarsi l’acqua sulla camicetta avesse effettivamente bagnato quest’ultima, o se anche quell’acqua l’avesse evitata, magari sistemandogli le doppie punte.
-Ma dite sul serio? Pensate che credevo che Aiden Kerr fosse uno di quei maschi che si prendono ciò che vogliono…Forse ha solo letto qualche romanzo d’amore saltando le parti più spinte…E’ proprio un cavaliere…Ti mettono le mani addosso solo se sei morente a terra, tecnica che ho usato in primis….
Con loro dovete calcare le orme delle noiose vecchie ballate cortesi. Regalategli un pegno, una schifezza classica tipo un fazzoletto di seta ricamato, magari con un messaggio d’amore…Ma non vi aspettate nulla più di un pezzo del loro abbigliamento, in cambio…-Hildegard impugnò la treccia di Lord Frederich e alzò gli occhi al cielo. Kaireen sbuffò
-Che palle!-
-L’hai detto Sorella- e sbatterono i pugni chiusi in segno di complicitá.
Kaireen aveva fatto preparare due stanze, una per Hildegard e una per Ilselore. In quella di Hildegard c’era una gigantesca tinozza piena d’acqua, decorata con nodi celtici. Sopra Kaireen aveva lasciato un biglietto:
“So che ve la scalderete da sola” poi un punto e virgola e una parentesi chiusa..
Hildegard adorava Kaireen.
Cominciò a pregustare il bagno caldo, lanciò il suo incantesimo con le mani nell’acqua, e la vasca cominciò a fumare piacevolmente.
-Hildegard!Hildegard!- Ilselore si lanciò dentro la stanza e la richiuse velocemente.
-Devo scoprire chi è quel barbaro e “dargli ciò che ho di più prezioso”!
-Devi prima riprendere “ciò che hai di più prezioso”da tutti quelli a cui l’hai data prima!
-Si, sei divertente, ora ti prego, lasciami il bagno caldo!-
E Ilselore fece “la faccia”. Quella faccia che faceva sempre quando voleva qualcosa, quella “faccia” che aveva convinto Hildegard a tirarla fuori dall’Elfile…
-Va bene, ma sbrigati che sono fradicia e io odio essere fradicia..
-Gut, vai fuori, ciao!-
E Hildegard si ritrovò chiusa fuori camera sua, fradicia e nel corridoio.
Usare il suo arcano potere, mistico e potentissimo, donato da Fieran, era un privilegio per la maga. Ma, finalmente, non era più ad Athar e non ci sarebbe stata più nessuna stupida sentinella arcana a fissarla, seguirla e giudicarla. Quindi Hildegard lanciò di nuovo il suo incanto preferito, Si incendiò le mani e iniziò ad asciugarsi i capelli, canticchiando.
-Bene!- Una voce familiare, le fece stringere lo stomaco- E’ così che si fa buon usa della magia, arcanista?-
Sir Yashir, con il suo tono irritante apparve da dietro l’angolo.
-Per gli Astri! Non mi libererò mai di voi! Vi faccio presente che non siamo ad Athar!-
-Volete forse puntare quelle mani verso di me, Lady?-
Hildegard controllò se erano soli oppure no, per fortuna vide Lady Kaireen salire le scale. Yashir le sorrise in segno di sfida e lei alzò gli occhi al cielo.
-Ho invitato un pò di persone che sono a Gardan in questo periodo, pensavo che sarebbe stato un buon momento per scambiarci idee e teorie-
-E’ un ottima idea Kaireen, ma se mi avvertivi che c’era il signor “acchiappa arcanisti” non mi sarei fatta trovare nel corridoio in questo stato!-
-Non temete Lady- rispose Yashir voltandosi e incamminandosi per le scale- Io vi osservo sempre!-
Adesso Hildegard era fradicia e innervosita.
Dalla porta, corse fuori Ilselore, lavata e vestita da sera, che si gettò verso le scale urlando.
-A dopo!!!
Quindi Hildegard dovette cercare la servitù per farsi cambiare l’acqua che definì “brodo di elfa”, rilanciò l’incantesimo nella tinozza e l’acqua limpida e profumata riprese a fumare.
L’idea di levarsi l’umido di dosso era quasi a compimento….
-Lady Hildegard! Aprite! È un’emergenza!- la voce maschia di sir Aiden, abbracciatore di dame terrorizzate, fece vibrare l’acqua.
-Che succede amico mio?-La maga aprì, ancora in uno stato pietoso.
-L’orso mannaro! È qui fuori!Andiamo!-
Senza spiegazioni corsero giù per le scale, Kaireen era già alla porta, Aiden le guidò come una furia nel cortile.
Una creatura coperta di muschio e fango, forse anche paglia, barcollò goffamente verso il trio di eroi indomiti, quando sia Aiden che Kaireen si stavano rendendo conto della sconvolgente realtà, Hildegard sprigionò un gettò di ghiaccio dalle mani, congelando la povera creatura.
-No Hildegard!-Kaireen corse verso la creatura che produceva bislacchi versi- E’ Ilselore! Le deve essere successo qualcosa!-
-Lo so benissimo che è Ilselore, perchè sotto tutto quel fango ho riconosciuto il mio abito buono!-
Accompagnarono dentro l’elfa, che dovette per forza fare un (altro) bagno caldo. Hildegard tremava davanti al camino con i chiari segni del raffreddore. Dopodichè si fece spiegare l’accaduto.
-..Insomma cercavo il Biondo, lo trovo che forgia un aggeggio. Mi avvicino e facendo finta di dover saltare una pozzanghera gli mostro la caviglia…-
-La caviglia? Che siamo nell’impero?-
-Su Hildegard! Tu non hai idea di come si fanno certe cose…
-…no certo…la caviglia….-
-Insomma, inciampo, lui mi soccorre e rotoliamo nella paglia come due Grünwald per una mezza clessidra buona…-
-Oddei, hai fatto sesso con un barbaro gardanita?-
-Credo di si.-
-Come credo?-
-Non sono sicura…Comunque a me è piaciuto…-Concluse Ilselore posando la spazzola.
-Io, amica cara,- la maga si alzò verso la vasca, che era stata di nuovo ripulita- sono ancora convinta che voialtri elfi facciate le uova…E questo è disgustoso…Ora mi lavo, se gli astri mi assistono.- E lanciò, di nuovo, il suo incanto nell’acqua. Quando le venne in mente che tutti i suoi abiti erano ancora bagnati. Così andò a cercare Lady Kaireen per le stanza del maniero.
Parte due
Il corridoio era lungo e lugubre. Per un Thersiano doc come lei, avere paura dei fantasmi era assurdo, a Thersa è infestato pure il parrucchiere, ma con i lampi fuori e i tuoni…Nel dubbio, si rese invisibile. Camminava lentamente, ma, per quanto si sforzasse non riusciva a vedere nulla. Un forte rumore metallico la fece sussultare, poi inciampò in qualcosa, qualcosa che scattò in piedi puntandole un dito
-Ehi! Arcanista! Mi attaccate da invisibile?! Potrei darvi tre anni per questa leggerezza!-
-Sir Yashir! Ma non avete un lavoro vero?? Che cavolo ci facevate in ginocchio per terra, nel corridoio e al buio?-
-Primo: da quello spiacevole incidente nei quartieri di Athar, vorrei che la vostra “bocca magica” non pronunciasse mai più la parola “cavolo”, metti che in un eccesso di Ether, ne facciate apparire uno.
Secondo: fate silenzio, ho sentito un rumore, un rumore di golem!-
Fecero qualche passo avanti, c’erano molte armature in quel tetro corridoio, in quel momento sembrarono muoversi tutte. Un rumore di ferraglia paralizzò i due, che si schiacciarono lungo il muro.
Un lampo illuminò la stanza che si apriva davanti a loro. Il golem era in piedi di fronte a Kaireen che pronunciava misteriose invocazioni.
-Yashir, cosa sta cantilenando?-
-Non lo so, ma è una maga, lo sapevo che non ci si poteva fidare!-
-Ah, mica siamo tutti uguali! siete…siete un classista!- Lo sguardo piatto di Yashir si percepiva anche nel buio.
-Ti ordino di fermarti, fare incantesimo qui!- Kaireen agitava le mani davanti al golem.
Hildegard e Yashir, con il cuore a mille si scambiarono un’occhiata, uno estrasse delle zozzerie da alchimista, l’altra caricò il nobile e puro incanto “Incenerire” (si, questo racconto è di parte), pronti con ogni muscolo teso per scattare all’attacco, in quella che poteva essere la loro ultima azione eroica, quando ….una voce nasale e familiare uscì da dentro l’armatura
-No Lady Kaireen, deve annullargli la magia intorno più velocemente! O non avrò il tempo di attaccarlo!- Era Fjonghal. Si alzò la celata e con quella sua cantilena tipica si rivolse ad Aiden
-Accendete le luci cavaliere.
Le lampade vennero accese e i tre gardaniti si trovarono davanti Yashir con delle bombe in mano e Hildegard con la mano incandescente alzata, che li guardavano sbigottiti.
Kaireen si sistemò le trecce, sempre perfette
-Lady, Sir…tutto bene?-chiese.
-Ma che cavol…-
-Hildegard!-la interruppe velocemente Yashir
-…cribbio…che cribbio state facendo?-
-Cosa cavolo è un cribbio?-chiese Aiden sbeffeggiandola
-Stavamo, lady- Fionghal si levò l’elmo, di un’armatura chiaramente troppo larga per lui- provando la giusta tattica contro il Golem. Voi eravate impegnati e da bravi ospiti non vi abbiamo disturbato!-
Yashir assunse la sua posa sbruffona:
-Io lo avevo capito, e voi Arcanista, spengete quella mano- e le annullò la magia intorno.
-Ah! Come osate!? Ma non ci sono abbastanza niger magister ad Athar? Dovete dare noia a me?-
-Siete la mia preferita!-
-Che culo!- Li interruppe Kaireen capendo immediatamente l’inappropriatezza dell’espressione.
-Andate a farvi un bagno, Lady, o prenderete un colpo, tra poco sarà servita la cena- disse Aiden in virile tono paterno.
Arrivata alla vasca, si rese conto che l’acqua si era ghiacciata. Fece per rilanciare il suo incantesimo quando…si rese conto di aver finito il potere arcano..
-ecco, la degna conclusione di una giornata di Scheiße….-
Hildegard arrivò a tavola con i sintomi della febbre. Aveva fatto il bagno freddo, si era asciugata con “incenerire” rischiando di rimanere ustionata, tra l’altro, l’urletto di dolore di quando si era bruciata, aveva fatto accorrere sir Yashir, che le aveva fatto un’altra megapredica sull’uso responsabile della magia di terzo cerchio e le aveva anche lasciato uno stupido opuscolo con gli orari di un gruppo di aiuto per dipendenti dalla magia.
Finalmente arrivarono a tavola. Una buona cena calda le avrebbe restituito le forze.
Ilselore scambiava sguardi complici con il Biondo, alchè Kaireen notò la cosa.
-Dama Ilselore-
Dal fondo del tavolo Hildegard commentò
-tsè, “dama”….
Kaireen riprese:
-vedo che ve la intendete con la mia dama di compagnia!-
Hildegard sputò la zuppa che quasi la strozzava
-Dama?!?- Ilselore era bianca come un cencio-Come..come sarebbe?-
-Si, Marion, una classica donna del nord, cucina da dio, ed è anche un ottimo fabbro..-
Hildegard rideva così tanto da avere problemi a respirare, si sedette vicino a Ilselore
-Hai ragione, io di queste cose non ne so nulla!-
-zitta zitta! Non se ne parla mai più!-
Kaireen si avvicinò a Hildegard -Hildi, ho seguito il tuo consiglio, ora gli do il “pegno”.-
-Ottimo Kaireen, ricordatevi che i cavalieri sono prevedibili come l’acqua che cade!Cos’è?-
-Un fazzoletto di seta con un messaggio ricamato, come avete detto voi!-
Kaireen si avvicinò ad Aiden
-Mio cavaliere, vi prego di accettare questo pegno, affinchè vi ricordiate che io sono con voi, sempre…-
Hildegard mai avrebbe pensato che Kaireen fosse tipa da parole così romantiche. Aiden, imbarazzato ma maschio, prese il fazzoletto e lo dispiegò. Sopra, ricamato in seta rosa antico, spiccavano voluttuose parole in corsivo:
“Ve la vorrei dare.”
Ilselore non notò la cosa perchè si stava vergognando nel piatto. Aiden era imbarazzatissimo,almeno così sembrava.
-questo pegno mi ricorderà sempre che mi accompagna la…vostra fiducia..Me la volete dare, la fiducia, bene Lady io non la tradirò..- e si inchinò di fronte a Kaireen, che buttò un’occhiata piatta a Hildegard, che si portò la mano alla fronte scuotendo la testa.
Sir Yashir si accomodò ridendo vicino a Hildegard
-Bene, mia Lady Arcanista, siete pronta ad assaggiare le migliori specialità Gardanite?-
-Ah, guardate dopo tutta quella fruttaccia secca che mi avete propinato ad Athar, gustare un buon arrosto, magari con le patate, sarebbe un bel risvolto della serata.-
Il Biondo, ora noto come dama Marion, servì i piatti.
-Tenete, mia bella lady!-La voce lasciava ancora qualche dubbio.
Yashir già sghignazzava.
-Che cos’è?- Chiese Hildegard fissando la massa informe nel suo piatto.
-Haggies! Stomaco di pecora ripieno delle sue frattaglie!-Rispose felice Kaireen
Yashir si avvicinò a Hildegard e le sussurrò
-Ho un sacco di datteri nella mia stanza, li potrete mangiare stanotte, mentre vi rinfresco il capitolo 1 di “lunga e tediosa teoria della magia” permettendovi di capire quanto siete sconsiderata e riguadagnare così l’accesso ad Athar che vi ho appena revocato- e le sorrise pungente.
Hildegard sbuffò e si rassegnò alla maledizione dei datteri.
“Sir Yashir! Ma non avete un lavoro vero?? ”
Sono svenuta con le lacrime agli occhi.
E tra l’altro, che cavol… voglio dire, che accidenti ci fa quell’assenteista di Sir Yashir fuori dall’Accademia? Olivia lo pesterà a sangue alla prossima occasione…