Da qualche parte nelle Paludi Fosche… Il Signore della Guerra Snikkit entrò nella sala del proprio Sire, seguito da due dei suoi ratti più fidati con pesanti e rozze armature in ferro e armati con lunghe lance rubate chissà dove. La giornata era stata sua.
Categoria: alla sua ricerca
Mese di Nhea, XXI anno. Disgelo
Ad Arath stava cominciando la primavera. Le piogge dei giorni precedenti si erano interrotte e quel giorno sembrava che il sole volesse splendere. Nel paese di Eisigen Gipfeln, nella casa del boia Rockraven si erano riunite strane persone, gente straniera, provenienti da altre contee, di
L’ultima locanda.
Ma che diavolo ci faccio io, insieme con una coppia di piccioncini, un paladino ubriaco di vin brulé e una ciecata; ma soprattutto… perché mi sembra di essere a mio agio in mezzo a loro? Con disinvolta naturalezza Xaladh si sedette dando le spalle ad
La nascita di Xaladh
-Ma ti sei imbambolato piccolo stolto?– chiese il demone ghignando malevolmente. -Lascialo riflettere… Dahal non c’è bisogno che io dica che la tua scelta si ripercuoterà per sempre sul tuo futuro… -Lo so…- sibilò lui- come conosco ciò che ho intenzione di fare. -E allora
Show must go on…. or not?
– Finalmente ti sei svegliato… Furono queste le prime parole che il giovane ascoltò, non avendo ancora neanche aperto gli occhi. Si sentiva confuso, ma comodo come non lo era da molto tempo; anche se completamente sveglio teneva gli occhi serrati: non voleva vedere il
Requiem per Dahal
Dahal era in viaggio da ormai diverse ore, solo come si era abituato da quando si trovava in queste Contee a lui tanto estranee; la fredda nebbia lo avvolgeva come una grigia coperta, impedendogli di vedere dove le sue gambe lo stessero portando. Non aveva
I tre bardi
– E questa in pratica dovrebbe essere la fine dello spettacolo- disse il mezz’elfo pesantemente truccato. – Bello… triste ma bello…te cosa ne pensi, Dahal?- Il giovane dalla chioma all’orientale si diresse verso il ragazzo dal buffo cappello, il quale sembrava incantato ad osservare il
Messaggi subliminali
Oscure tentazioni, tessono la paura, intrecciano incubi, lacerano i sogni, ali di demone volano nell’orrore, ghigni malevoli risuonano nel silenzio, neri tentacoli intrappolano l’anima, la consumano lentamente finchè non svanirai, il nulla ti circonda in un dolce abbraccio ferendo il tuo corpo conducendoti alla morte.
Angelo o Demone?
– E’ ancora rinchiuso in camera?- chiese la minuta donna all’uomo con la folta capigliatura. – Sì, oramai sono tre giorni che è li tappato, come un topo che sta nella sua tana per paura del gatto! E come se non bastasse lascia tutto il
Un piacevole soggiorno
Fredde terre dei morti sugli alberi Pendolano, dondolano, lacrimano Tane di lupi aggressivi e feroci Si sbranano tra loro con crudeltà Questa è la terra dalle molte scarpe Ma di calzolai non se ne trovano Muto gorgoglia un urlo di terrore Un richiamo che mai