Isolde van der Maiden, moglie di Mikhal Rockraven, era una donna dalla bellezza nordica; alta, con pelle eburnea e capelli color oro che ricadevano in morbidi riccioli. Gli occhi nocciola cangiavano a seconda dello stato d’animo: se stesse bene, se avesse pianto, Isolde era un
Categoria: Contee dell’Occaso
Lago Isalmyr. Mese di Nhea. Prima dell’alba.
Non potete avermi. Debole, debole. Sempre più debole. Vesti che diventano sempre più pesanti da portare. E visioni, centinaia di visioni chiare, nitide come mai ne aveva avute prima di allora. Troppe, però. Così tante che non capiva più nulla di ciò che vedeva. E
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO V
Prima parte I due uomini sedevano a gambe incrociate a poca distanza dall’ingresso della tenda, senza dire una parola. La tensione era altissima, sebbene nessuno dei due ritenesse necessario mostrarlo all’altro. Li avevano lasciati fuori, ovviamente. Quelle non erano cose da uomini, e inoltre era
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO IV
– Sei sicuro di ciò che mi chiedi, Kasumoto? – Vi posso assicurare, Venerabile, che è ciò che desidero fin nel profondo dell’anima. – Tu sai quanto questa tua richiesta mi lusinghi, samurai. Ormai ti considero come un figlio. – Allora accettate, Venerabile. Lasciate che
Mordian. Mese di Elthrai. Notte fonda.
– Scusatemi… non vorrei disturbarvi… avevate dimenticato il vostro velo… – Brucialo. – Prego? – Ho detto che devi bruciarlo! Cos’è, Syddin, sei diventato sordo? – Ma dama Melisenda… – Mel’Ishnd. – Come, scusate? – Ho detto Mel’Ishnd. Melisenda è morta. – C-come avete detto?
Anno XX- Ultima
Caeli superni… Mi chiamo Alehandro, ed oggi sono morto. Ricordo a malapena il come e il perché. Stavo combattendo. Era una battaglia contro un impostore, affinché trionfasse la verità e le genti si rappacificassero. Una battaglia mia e non mia. Anche se oramai ha poca
Mordian, ultimi giorni del Mese degli Elementi. Tarda serata.
– Ma chissà che le sarà preso! – Ah, io non lo so… però hai visto com’è diventata pallida? – Si starà ammalando? – Beh, alla fine un po’ la salute se la rovina, a far quello che fa… – Beh, comunque stamattina mi ha
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO III
Quante lune erano ormai passate da quando si era specchiato per la prima volta negli occhi di Naima? Non ricordava di essersi mai posto questa domanda. E non capiva come mai gli era venuto in mente di chiederselo proprio in quel momento, mentre la stringeva
VIII – Dintorni dell’Iscuto. Il giorno dopo.
Si preannunciava una notte davvero buia, nonostante tutto. La luna era sorta rossa e sanguigna proprio dinanzi ai loro occhi, nemmeno un’ora prima. E Alehandro aveva acceso il fuoco presso il suo carrozzone, appena fuori dal castello, accogliendo con la migliore ospitalità alemarita chiunque avesse
VII – Iscuto, Mese degli Elementi. Mezzanotte.
“Poche ore ancora all’alba. E poi, il Sinodo. Cerimoniale predisposto, allestimento ultimato, relazione completata… ma tu, Mel’Ishnd, ti senti davvero pronta?” Con questi pensieri in testa era scesa nella corte del castello, stringendosi in un’ampia mantella di lana, e aveva passeggiato ancora un po’, prima