– Esmeralda – disse Igor- puoi lasciarmi solo con il mio amico? – accennò un si con il capo e silenziosamente la ragazza se ne andò; continuò l’uomo: – Non credi di essere stato troppo severo con tuo figlio? – – No Igor… il mondo
Categoria: Contee dell’Occaso
VI – Mordian, mese di Aldebaran. Vespro.
Dieci giorni. Forse di più. Syddin ormai ne era sicuro. Erano almeno dieci giorni che quella benedetta donna dormiva sì e no un’ora per notte. Si alzava da quel tavolaccio (uno dei pochi non ancora sostituiti con altri più moderni e comodi) solo per espletare
Anniversario
Dolce è il risveglio accanto a te Forte ti stringi a me, baciandomi Sulle labbra, chiudendo gli occhi, tremando come una foglia al vento. il tuo viso cela puerili paure ma il tuo cuore è sicuro dell’amore nostro che cresce di giorno in giorno e
V – Mordian, mese della Luce del Nord. Primo pomeriggio.
Seconda parte *** Dahal sorrise leggermente, un po’ imbarazzato. Melisenda, la sua antica compagna di viaggio ai tempi del circo, era davvero cambiata. Se la ricordava ancora spensierata e allegra, mentre si sforzava di ricordare cosa avesse fatto appena un minuto prima. Sbatteva ovunque, quando
V – Mordian, mese della Luce del Nord. Primo pomeriggio.
Prima parte Syddin aveva l’udito fino. Si trovava in sala mensa, eppure riuscì a intuire benissimo cosa stava succedendo a qualche spesso muro in pietra di distanza. Il portone aveva cigolato, le scale avevano scricchiolato più volte, il suono dei passi si era fatto sordo
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO II
Quando aprì gli occhi, il samurai impiegò diversi istanti a ricordare cosa gli fosse accaduto. Ma ciò che era rimasto impresso nella sua memoria non bastava ad aiutarlo a spiegare per quale motivo attorno a lui non vedesse niente che lasciasse pensare che alfine fosse
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO I
– Mamma! Mamma! Vieni, presto! Ho trovato un uomo! Kaessandria si fece avanti oltre la soglia della tenda, calma e severa come al solito. La fronte alta e spaziosa era incorniciata da un velo di un verde chiarissimo, quasi celeste, intessuto di raffinati ricami dorati
L’Occhio e il Drago – PROLOGO
Da molti anni la luna non brillava così intensa nell’oscurità. Anche lì, nella regione sabbiosa del Deserto Grigio, dove il cielo era sempre sgombro dalle nubi e l’aria era chiara e fredda durante le gelide notti, quel nitore era qualcosa di raro, dovuto a chissà
IV – Mordian. Quinto giorno del mese di Alhazhar. Tarda serata.
C’era un bel calduccio nella stanza. Le due donne sedevano l’una di fronte all’altra, con una tazza fumante di profumato infuso di gelsomino fra le dita. Sembravano tutte e due estremamente rilassate e tranquille, cosa rara per entrambe, di quei tempi. – Non so come
Lo Straniero e la Fanciulla – EPILOGO
Jessenia sedeva silenziosamente sul giaciglio dell’infermeria. Nemmeno due lune prima, su quello stesso giaciglio aveva fronteggiato una sfida impari che l’aveva vista fallire. Aveva tentato di vincere il Fato. Aveva trovato e perso l’amore. Hanan Lavanya Ben Tahar scivolò silenziosa oltre l’ingresso, scoprendo la fanciulla