” Mio Leone, Le giornate passano velocemente, anche se il tempo è diventato un concetto piuttosto relativo. La missione che ci siamo prefissati è complessa, ma se ci riusciva quella melma di Oleg, noi non faremo fatica; la parte più difficile è reperire le informazioni,
Categoria: Storie da Thersa
Olimpiadi invernali ad Eisenstein
Nicolas trascinava il pesante bagaglio di lady Kaireen sul viale del palazzo, così, oltre al peso assurdo del contenuto, si doveva portare dietro anche la neve. – Accidenti KAIREEN! Ma cosa vi siete portata, i sassi?- La lady lo guardò con ovvietà – Certo! Sono
Nei Boschi di Eisenstein
I rumori del bosco erano rilassanti, finalmente non era circondata da gente folle che dipingeva maiali o prendeva misteriosamente fuoco. C’erano solo uno sbuffare incessante e un piagnucolio noioso a distrarla dai suoi calcoli – Nebel!- si voltò perdendo il segno sul libro
Ouroboros.
Il turbante scarlatto si sciolse, ed un nastro di garza finì sul naso del bimbo. Infastidito tentò frettolosamente di sistemarlo, senza emettere un suono, nel timore di perdersi anche solo una parola di quella strana donna dall’accento straniero. “Non è vero! Non può esistere un muro
la neve di Thersa
Il sole era appena spuntato e ancora non illuminava il giardino innevato. Hildegard strisciò fuori di camera senza far rumore, non aveva chiuso occhio e il sonno non arrivava. La sua magione spettrale era piena di gente, come sempre, ma questa volta erano quasi tutte
Guerre di pezza.
Hildegard letteralmente arrancava, mantenendo la schiena dritta solo in ragione del proprio orgoglio. Ogni tanto lanciava uno sguardo in alto, oltre quel desolato vallone, appellandosi al bianco dei merli che scorgeva in lontananza. Il sole iniziava a calare, ed il ‘morso del lupo’ intraprendeva la
La strada di ritorno.
Bradwein camminava silenzioso, la sua mente era assorta in pensieri che spesso definiva, insignificanti o fuorvianti. Si era allontanato dal resto della corte, non si era inginocchiato davanti al duca come avevano fatto tutti, per quale motivo si era comportato così? Forse perchè era rimasto
Hearthfire
Nonostante fosse ormai autunno la morsa del freddo ancora sembrava lungi dal serrarsi su Hochturm, come se il benevolo Elios volesse conceder un po’ di ristoro ai figli della torre. Bastian avrebbe potuto considerarla una bella giornata, ma l’umore cupo in cui si trova da
I dolori del giovane Klaus – Parte III: il the dalle Zie
Klaus stava sorseggiando il suo the alla pesca aromatizzato ai fiori di gelsomino, come soleva fare ogni mattina, quando il suo maggiordomo entrò di gran carriera nella stanza e con pochi convenevoli porse una missiva al giovane Lord. Dallo sguardo grave del fedele servitore Klaus
Eisenstein, città d’arte
Come tutti i racconti, anche questo è da considerarsi una storia slegata dal giocato e dai live in generale. Lo sappiamo tutti, ma visto che entrano in scena dei png, lo sottolineo. Buona lettura. Ah, ringrazio ‘codice scozzese’, l’harmony pesantemente hard che mi ha ispirato