Nonostante fosse ormai autunno la morsa del freddo ancora sembrava lungi dal serrarsi su Hochturm, come se il benevolo Elios volesse conceder un po’ di ristoro ai figli della torre. Bastian avrebbe potuto considerarla una bella giornata, ma l’umore cupo in cui si trova da molto tempo ormai gli impediva di trarne sollievo. Per aggravare la situazione era stato placcato da Meike e Hilda che avevano dichiarato di dovergli comunicare delle notizie e avevano insistito per farlo davanti a una tazza di the… Dunque adesso si trovava seduto nella quieta foresteria del quartier generale, con la cugina che versava generose dosi della bevanda in spartane tazze di ceramica, mentre Hilda gli porgeva una pergamena arrotolata.
Non ci voleva un’Auspex per indovinare che si trattasse di una chiamata d’arme, dato che aveva incrociato il messo all’alba, mentre si recava alla cattedrale di Omnis Aster per scortare i sacerdoti alle laudi mattutine. Trovava però difficile credere che le notizie in essa riportate potessero risultare talmente sconvolgenti da necessitare di una tale pantomima… Certo era grato e commosso dalle premure che la due badesse gli riservavano, ma non mancavano mai di suscitargli un certo disagio. Dalla morte della madre avvenuta nella sua infanzia, non aveva conosciuto altro che il rigore e la disciplina e prima d’ora soltanto con la sorella aveva condiviso un legame di affetto e sincera amicizia, pertanto si ritrovava piuttosto goffo nel gestire situazioni simili.
Osservando le due con espressione interrogativa si decise infine a srotolare la pergamena e le prime frasi, vergate in un’elegante grafia gli scorsero sotto gli occhi
…L’arresto del locale Abate Albrecht Pappenheim e dei villici che presero parte alla sua esecrabile blasfemia segna una tappa cruciale nella lotta alla corruzione che ancor vige in seno all’Ecclesiarchia, nondimeno la bieca ombra del male sembra esser ben lungi dal lasciar questa contrada e dunque qui si richiede il supporto di quanti perseguono la dritta via della Iustitia…
Nel leggere il nome del suo casato associato a quell’immonda blasfemia la sua mano si strinse come un artiglio intorno alla tazza che reggeva, ma con uno profondo respiro e uno sforzo di disciplina si costrinse a posarla delicatamente, prima di stritolarla. D’altronde superato l’impatto iniziale si trattava di notizie di rilevanza assai minore rispetto a quanto avvenuto nel recente conclave e lo sdegno che suscitavano in lui era legato al coinvolgimento diretto della famiglia.
“Notizie indubbiamente disdicevoli…” Affermo nel tono più neutro che gli riuscisse
Tuttavia in lui sorgeva il forte desiderio di rispondere all’appello, di mondare quest’onta sull’onore del pettirosso… e sul suo. Non poteva negare che praticamente ogni prelato affidato più o meno ufficialmente alle sue cure fosse andato incontro a una fine orribile, una serie di episodi culminato infine con l’eccidio dell’intero sinodo, avvenuto a pochi passi dal suo naso. Questo, congiunto alla perdita della Coppa di Sant’Elleron faceva di lui, senza dubbio alcuno, il peggior templare della storia recente.
Per questo in cuor suo necessitava di un riscatto e ne aveva bisogno adesso. Desiderava ardentemente che il Nobils Aster potesse volgere lo sguardo su di lui senza provare vergogna per un simile seguace.
Purtroppo però la chiamata d’arme giungeva in un momento poco opportuno, di li a poco sarebbe dovuto ripartire alla volta di Neu Nebelturm per partecipare alla traslazione della tunica del protomartire San Dietward presso un’abbazia di nuova fondazione. Lady Wilhelmina aveva infatti approntato una nutrita scorta di templari per il compito, affinché fungesse da monito per i nemici e lume di speranza per il probi cittadini della Torre.
Come sempre Bastian si era sentito onorato di essere stato scelto per il compito dalla Matriarca, adesso però si ripropose di inviare una missiva per richiedere una diversa assegnazione. Era difficile dire se nel breve tempo rimasto ciò sarebbe stato possibile ma un tentato andava fatto.
Ispirato da questa nuova necessita Bastian si decise a riscuotersi dai suoi pensieri e terminare infine la lettura della pergamena
…Theodora Esmer,
Giudice della Rosa Damoclis
Leggere quel nome sul foglio gli provocò uno strano effetto, ricordava benissimo il primo incontro con la donna avvenuto durante la sua cerca da aspirante cavaliere. Ricordava bene di aver ringhiato per difenderla dalle ingiurie di Ser Iago, un comportamento a cui raramente cedeva in pubblico… Probabilmente il peso del rigido scrutino a cui era sottoposto doveva avergli logorato i nervi… Ma perché ora la prospettiva di incontrare l’inquisitrice gli provocava un misto di sensazioni che non riusciva ad afferrare? Improvvisamene avvertiva la chiara necessita di non mancare all’appello.
Si alzo rapido, ringraziando per il the, con l’intenzione di inviare immediatamente una lettera al quartier generale della Rosa Insanguinata. Dietro di lui avverti le voci preoccupate delle badesse “Bastian, che avete? Va tutto bene?”
“Si benissimo, non preoccupatevi”, rispose, “Benissimo…”