Era passato ormai un anno da quando Miralys si era ammalata. Sempre fragile e cagionevole di salute, la piccola cominciò comunque l’addestramento militare perché tutte le genti in Arath devono saper menar la spada prima ancora della zappa.
La bambina prendeva la spada di legno per l’addestramento. Doveva essere impugnata ad una mano ma appena Miralys riusciva a sollevarla con le due mani. Provava e riprovava, si allenava continuamente per cercare di essere pari almeno alle sue compagne ma ogni giorno falliva e, nonostante la fatica, la piccola si allenava fino alla stremo delle forze, inutilmente. Nevyn l’aveva osservata tutte le volte e ogni giorno prendeva piccole annotazione. Miralys con gocce di sudore che le cadevano copiose dalla fronte cercò di nuovo di colpire il fantoccio quando sentì tirar via l’arma di mano. Lo slancio era tale che perse l’equilibrio e cadde rovinosamente a terra. Girandosi vide il suo maestro che rideva.
– No Miralys, così proprio non va, eheh –
Si girò con lo sguardo corrugato. Voleva essere minaccioso ma in faccia ad una bambina col viso sporco di polvere risultava ridicolo e Nevyn cominciò a ridere più forte. Miralys incrociò le braccia, offesa, alzando il mento.
– Siete cattivo, maestro!!! Perché ridete di me! Io…io mi impegno e pure voi mi prendete in giro!!! Uffa!!-
L’uomo si mise in ginocchio ridendo più sommessamente e scompigliò le ribelli chiome della bambina scrollandoli dalla polvere. Miralys aveva trovato inusuali i modi del suo maestro le prime volte che passava il tempo con lui; le scompigliava i capelli, rideva sempre, cosa che un uomo Arathiano non avrebbe mai fatto, quegli uomini duri e freddi come il ghiaccio, con il loro sguardo inespressivo.
– Scusa Miralys, hai ragione sono stato poco rispettoso… ma se ti fossi vista avresti riso anche tu. Non capisci che quest’arma è inadatta a te? Tu non avrai mai la forza di uno dei tuoi compagni sei troppo debole e cagionevole! –
La bambina spalancò gli occhi e abbassò lo sguardo, dispiaciuta.
– Ma io…pensavo che se mi fossi allenata il doppio, sarei arrivata al loro livello…-
La piccolina mise il broncio, tormentandosi le mani. L’anziano sacerdote sorrise e le posò una mano sul visino pallido sporco di polvere.
– Su Miralys… tu non sarai mai un’abile combattente… primo perché sei una donna. Ma anche se esistono donne abilissime con la spada questo non è il tuo caso. Sei troppo gracile, cagionevole e sei goffa con la spada. Ma sappi che tu hai altre arti, che scarseggiano in queste terre. Tu hai la tua mente, la tua arguzia. –
La bambina alzò lo sguardo interrogativo e guardò gli svegli e limpidi occhi azzurri del maestro.
– Cioè?
– Mia piccola, tu hai ciò che nel mio paese definiamo…la vera forza.. poche donne in Arath sanno usare l’arma della sagacia e dell’astuzia ma se tu vuoi mirare alla conoscenza non dovrai essere cieca o inflessibile. Manipola chi e le cose che hai intorno, corrompi per arrivare alla verità. Tu dovrai imparare squartare con le parole, a vedere ciò che hai intorno con mente lucida e sviscerare ogni situazione. Sappi che ti potrebbe essere richiesto di fare cose che riterrai ingiuste ma starà a te usare la legge o le condizioni per far si che tu faccia ciò che debba fare ma portandola a tua vantaggio. Non dovrai mai parlare o agire di impulso, cerca di calcolare sempre le tue mosse osserva gli altri, carpendo i loro animi e saprai quali saranno loro intenzioni. Mai sfidare se si sa di perdere e se la situazione sembra perduta cerca di salvare il salvabile. C’è una cosa buona in Arath. A voi donne insegnano a controllare i sentimenti o meglio ciò che vi turba e dissimulare. Cerca sempre il controllo di te stessa e imparerai ad avere più fiducia. Capisci cosa sto cercando di dire? –
La bimba si portò una mano alla guancia, picchiettandola con un dito.
– No… –
Il vecchio rise.
– Beh, in effetti sei ancora troppo piccola. Ma imparerai col tempo e con l’esperientia. Io provengo dalla ora ricca e facoltosa contea sulla costa: là le genti non sono portate per l’arte della guerra. Sono commercianti, persone pratiche la cui arma più affilata è la mente acuta e le parole astute. Tu dovrai imparare i precetti di Sirio e tutto questo se vorrai sopravvivere.
– Ma papà dice che ogni abitante di Arath deve saper usare un arma perché tutti devono essere in grado di difendersi!!! –
Le parole della bambina erano concitate e guardava quasi disperatamente il maestro. Nevyn sapeva che Miralys aveva solo il padre, un padre dall’aspetto minaccioso ma gentile con sua figlia. Lei non voleva dargli dispiaceri né deluderlo. L’anziano sorrise.
– Beh, non c’è solo la spada come arma. Prendi questo, per esempio. –
Il vecchio le porse il bastone che portava. Era consunto con delle fasce di metallo alle estremità. La bambina lo prese, soppesandone il peso. Era pesante, molto più pesante di una spada ma il peso era meglio bilanciato e riuscita ad alzarlo con entrambe le mani. Il maestro le fece segno di colpire il fantoccio. Colpì e il colpo era più bilanciato di quello che aveva dato con la spada.
– Beh, dovremmo farne uno più basso. Per te così alto sarebbe solo di impiccio anche se mi sembra di vedere un movimento migliore con esso che con la spada –
Miralys guardò prima il bastone poi verso il maestro, con occhi luminosi. Fece un grosso sorriso.
-Beh, ora resta solo di avvisare il tuo addestratore. Penso non gli dispiacerà che tu cambi arma…d’altronde, non è l’arma che conta, ma come la si usa. E sicuramente saresti più efficace col bastone, ragazza mia. –
La bambina annuì e si avviò insieme al maestro dal maestro d’armi. Di colpo la piccola si fermò di scatto tirando la manica del vestito di ruvida lana dell’anziano sacerdote.
– Ma…maestro come si fa a squartare con le parole? anch’esse impugnano spade?
Nevyn rise nuovamente, facendosi venire le lacrime agli occhi. scrollò la testa per poi puntare i suoi occhi di zaffiro sulla bambina, zaffiri taglienti, implacabili, con la bocca che si apriva in un tagliente sorriso.
– Ohohoh, ohioi, Miralys….non impugnano spade, non impugnano alcuna arma…e per questo non possono essere viste e fermate, per questo sono molto più taglienti di qualsiasi spada… Ricordalo sempre…
Forza, Miralys, allenarsi! E dopo gli esercizi di arguzia, diecimila addominali mentali! Questo è allenare la mente!
Ottimo lavoro, davvero! Attendiamo il seguito…
mmm…sto maestro me sembra un provolone…non fa altro che toccare la su allieva…mica sarà un pedofilo???
il menco
a pro ora riinizia il giro tocca a fra e alla claudia che bello!!!
A Noctulis: in effetti potevano servire, mannaggia!!! ha semplicemente affilato il cervello!!! 😛
Menco: no, non è pedofilo :P…se era pedofilo di certo non andava a cercare la figlia di un boia da irretire…forse è un pò rischioso 😛
Poi dai, solo qualche buffetto nel viso, scompigliate di capelli….
Beh, magari si sente un pò nonno, questo si …forse 😀
un nonno un pò psicopatico…..
ghghghgh … secondo me è meglio toglierle anche il bastone, almeno siamo sicuri che non si fa male da sola :DDD
ah, riguardo al mio ‘turno’ dovrò aspettare almeno il prossimo live 🙂
nooooo, almeno il bastone lo sa usare 😀 si è esercitata tanto…poi si, più che altro lo usa come sostegno 😀
Poi Miralys è caduta solo una volta…..
Meno delle volte in cui è caduta Cecyl, noooo?! 😀
quanto stimo Nevyn! l’unica cosa che mi spiace + che sono poco presente…..=(
Veramente un bel blog…complimenti per il racconto…ora dovrò leggere quelli precedenti! 😀
X-Bye
Nevyn è un genio, provolone e genio, ammettiamolo!
Non mi stupirei di sapere che serve il lato oscuro della forza…
Ma gracilina com’è, povera Miralys, pure un bastone in mano? (oddio, spetta… bastone…. in mano… mmh… sì, Nevyn è decisamente uno sporcaccione…)
PS: Dahal, non scusarti… non devi… perché resti comunque una merdaccia!!!!!! :PPPPP
Mammina…
Come siete maliziosi……;)
è un provolone con le belle fanciulle, non certo con una piccola, gracile, malaticcia e figlia di un boia come Miralys 😛