Era tanto che non tornavo a casa, gli impegni sul “campo” mi avevano tenuto lontano molto tempo.
Non vedevo l’ora di saluta la mia famiglia e i miei cari! Già mi immagino le feste del mio dolce cagnetto e le attenzioni del mio fedele maggiordomo!
Ma meglio non indugiare e aprire finalmente la porta…
“Eccomi finalmente a casa!”
Da dei forti rumori striduli, quasi dei lamenti continui, capii che il primo ad aver capito che ero tornato a casa era proprio il mio dolce patuffolo di pelo (non sà proprio “abbaiare”)….
“Sono qui mio adorato Fedro Rodriguez Alvarez….”
Aspetta che avevo scritto il continuo qui in tasca… ah ecco!
“…. de la Ratosa y Patacca”
(Il prossimo cane lo chiamo Ugo!)
Vidi quell’ammasso di pelo venirmi incontro (molto lentamente e inciampando due volte) con un aria assai felice! Ma quando proprio fu a due passi da me si fermò di colpo con aria spaventata!
“Fedro cosa ti prende? Sono io non mi riconosci?”
Ma il mio batuffolo indietreggiava ogni mio passo…. Meno male che, sentendo la confusione, il mio adorato: maggiordomo, parrucchiere, cuoco personale, insegnante di ballo, dispensatore di abbracci quando sono triste, massaggiatore personale, fedele confessore, tutor nella scelta dei vestiti e NULLA PIU’ (che per semplificare il racconto chiameremo Anastasio) stava scendendo le scale saltellando dalla felicità del rivedermi.
“Signorino Julian che piacere rivederv….. ARGH MA COSA QUELLA COSA?”
Con fare minaccioso mi stava puntando un dito verso il volto!
Totalmente stupito e non capendo cosa stesse succedendo mi avvicinai al primo specchio che trovai nel giardino (si ho specchi ovunque, mi piace rispecchiarmi).
Con stupore guardai la mia (bellissima) immagine riflessa…. URLAI:
“O MIO DIO!” (non Xoac, lui mi sta antipatico…)
“…. ma questo è…UN PELO!”
Tutto si fece buio…
Anastasio era alle mie spalle, erano passate due settimane dal mio rientro a casa.
“Quindi mi state dicendo che, durante la vostra ultima avventura, avete trovato la tana di un Verme, che ti ha dato una boccetta, che potevi aprire solo te, che ti ha ridato la VIRILITA’…. esatto?”
“Si Anastasio quante volte telo devo ripetere? All’inizio pensavo a tutt’altro quando avevo letto quel cartiglio… se solo lo avessi saputo prima di quel luogo…. non avrei buttato via tutti quei falconi in CREME e UNGUENTI MIRACOLOSE!
Tornando a noi…. quindi questa COSA che mi circonda il volto si chiama…BARBA giusto?”
“Esatto signorino….”
“Beh è davvero brutta e volgare tenuta così INCOLTA…. Meglio di sicuro dei bei baffi! Bene non indugiare e TAGLIA! Li voglio belli grossi e che volgano verso l’alto… almeno potro andare in giro a dire GUARDARE QUANTO E’ GROSSA LA MIA VIRILITA’ E COME GUARDI SEMPRE VERSO L’ALTO!”
“Ehm…. forse è meglio di no…. potrebbero fraintendere….”
“Fraintendere cosa Anastasio?”
“Potrebbero pensare che non stiate parlando dei baffi….”
“…e di cos’altro dovrei parlare?”
“Lasciate fare signorino…. lasciate fare…..”
Anastasio allora prese il rasoio e con solerte decisione ricavò da quel dolce visino (il mio) un bel paio di baffi…. VERI QUESTA VOLTA!
“Ecco fatto signorino…. potete aprire gli occhi adesso!”
“Anastasio sono…. commosso! Finalmente dopo tanto tempo….”
Al fedele maggiordomo scesero delle lacrime di gioia e con VIRILITA’ mi abbracciò (e NULLA PIU’) stringendomi forte ai suoi pettorali villosi…. (un abbraccio molto etero sia chiaro!)
“Grazie Anastasio… adesso corro a fare una passeggiata assieme a Fedro e stasera festeggeremo ballando fino a tarda notte!
Poi domani ci rincontriamo qui…. penso che li taglieremo in maniera divera, che dici? Lunghi e sottili? Oppure grossi ma che arrivino fin sotto la bocca?”
“No signorino…. non funziona proprio così…. una volta tagliati bisogna aspettare un pò prima di poter cambiare…”
“Cosa vorresti dire? Che li tevo tenere così per due giorni?”
“Anche di più…. dipende quanto velocemete cresce la vostra barba….”
“e se mi annoiano? Non posso cambiarli? E come faccio a pulirli bene se non posso toglierli dalla faccia? Quando mangerò rimarrà tutto lo sporgo appiccicato a giro!”
“Sono baffi… funzionano così!”
“Che noia questi baffi veri…..”
Il giorno della partenza per la Ventura mi alzai molto presto…. andai in bagno e pettinai i miei SOLITI e NOIOSI baffi. La felicità iniziale per il “miracolo” era passata molto velocemente…
Dovevo pensare a una scusa da raccontare a tutti i miei compagni sul perché la mattina avevo sempre gli stessi baffi…. uffa una vera scocciatura….
Mi guardai dritto nello specchio… Anastasio aveva lasciato a giro tutta la sua attrezzatura da barbiere…
Successe tutto in un secondo… forse un qualcosa di nostalgico, forse non riuscivo a riconoscermi nella figura nello specchio….
Presi un paio di forbici e con un gesto deciso Tagliai l’estremità di un baffo.
Silenzio
Ancora silenzio….
“Anastasiooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Corri subito! Mi devo tagliare i capelli…. porta la colla che dobbiamo LAVORARE”