Bradwein si stava dirigendo verso il ducato di Athar, a dire il vero stava seguendo la corte thersiana verso un’insolita località chiamata Khamun, khamut o qualcosa del genere, difficilmente parlava durante i lunghi viaggi e questa volta lo avrebbe fatto ancora meno.
Alcuni cortigiani della torre scarlatta parlottavano tra di se ed alcuni sguardi non tradivano le domande spontanee che si facevano guardando il mercenario.
Il thersiano aveva alcune ferite sul volto segno di combattimenti o risse; non si preoccupava cosa pensavano gli altri a dire il vero la sua mente era impegnata a ripercorrere quel combattimento così sanguinoso e glorioso.
…
–Tocca a te Brad, questa volta avrai contro ben due avversari, uno del ducato di Athar e l’altro pare sia un Thersiano. L’amico del mercenario lo guardava mentre Bradwein si stava fasciando gli avambracci per poi allacciarsi i bracciali.
–Ah si? Beh l’ultima volta che ho affrontato un Athariano è stata abbastanza dura, ma per questo ho speso qualche moneta per farmi insegnare i rudimenti del loro combattimento con due lame, a quanto mi danno? Rispose il combattente.
-3 a 1 per loro… Brad, sei sicuro che ne valga la pena? Non hai mai combattuto contro due avversari contemporaneamente. L’amico sembrava visibilmente preoccupato.
–Amico mio, ti preoccupi troppo su quello che potrebbe e non su quello che è, ti spiego la semplice differenza, quello che potrebbe riguarda i timori di una persona, le sue preoccupazioni e questo offusca il giudizio, specie perchè il potrebbe spesso e volentieri è negativo. Quello invece che è , è più reale, più diretto, non hai tempo di pensare, loro sono là io sono qua e solo uno di noi uscirà da quell’arena. Brad finì di allacciarsi i bracciali.
-Perchè dici uno di noi? Loro sono in due…
–Semplice, perchè male che vada prima di soccombere porterò almeno uno dei due con me, stanne certo, non me ne andrò da questo fottuto mondo da solo.
Una guardia armata entrò nella stanza di preparazione.
-E’ il tuo turno Brad, in bocca al lupo , ho scommesso su di te e se mi farai perdere fotterò il tuo cadavere.
Il mercenario sorrise divertito
–Il lato positivo è che non sentirò male allora.
La piccola folla urlava e sbraitava mentre i tre contendenti entrarono nell’arena, il thersiano valutò subito i suoi sfidanti, athariano con due scimitarre, thersiano con scudo e spada, classico.
Bradwein dal canto suo aveva la sua lancia e spade corte, da qualche mese si era iniziato ad allenare con quelle armi si era accorto che negli spazi stretti e soprattutto in corpo a corpo erano molto efficaci.
-CHE SI DIA INIZIO AL COMBATTIMENTO E CHE I VOSTRI DEI POSSANO ACCOGLIERE LA VOSTRA ANIMA!!!
Il mercenario guardò i due uomini i quali iniziarono a spostarsi da ambo le parti, tecnica classica, niente di speciale, avrebbe avuto più timore se i due avessero caricato a testa bassa ma non fù così.
Lo studio dell’avversario era fondamentale in questi combattimenti e si poteva capire molto dal movimento, beh, Bradwein non era un tipo da molte congetture e si avviò ignorando il thersiano in direzione dell’athariano.
Iniziarono le prime scaramucce, i tre contendenti si stavano ancora studiando e la folla sbraitava incitando il sangue, sangue che venne versato dopo poco.
I due uomini attaccarono Bradwein all’unisono e quasi non lo sorpresero, il fendente dell’avversario thersiano venne parato dalla lancia ma la sferzata della scimitarra colpì al braccio sinistro del mercenario il quale ignorando il dolore colpì con il fondo dell’asta della lancia l’addome dell’athariano.
Equilibrio, piroette e movimenti veloci erano adottati dall’athariano, muro e fermezza erano quelle del thersiano e il mercenario?
Beh, improvvisazione.
Bradwein colpì con il fondo della lancia lo scudo del thersiano per allontanarlo e solo per la fortuna del caso non gli costò quasi la vita, l’athariano approfittò della cosa e portò un doppio colpo con le scimitarre verso la testa del suo avversario e se si fosse spostato solo qualche decina di centimetri più avanti avrebbe finito il combattimento alla svelta.
Il mercenario venne colpito alla guancia e un lungo rivolo di sangue iniziò a colargli dal volto, la collera iniziò a prendere il sopravvento, che avesse sottovalutato gli sfidanti? che questa fosse la sua fine?
Si scrollo di dosso quei pensieri e cercò di liberare la mente per il combattimento reale, non poteva e doveva distrarsi.
Colpi e ferite si susseguirono uno dietro l’altra, anche gli altri due sfidanti forse di domandavano se avessero sottovalutato il mercenario o semplicemente si stavano divertendo, divertimento che finì per uno di loro.
Bradwein attaccò il thersiano con tre stoccate di punta con la lancia e ruotando su se stesso abbattè la parte finale di questa sull’elmo dell’avversario, l’athariano cadde nel trucco del mercenario, si gettò all’attacco oramai convinto di conficcargli le scimitarre nella schiena.
Non fù così.
Il mercenario aveva volutamente attaccato col fondo della lancia per far arrivare la punta di questa dietro di lui, con un movimento repentino lanciò l’arma in direzione dell’athariano che venne colpito in pieno petto, la forza dell’impatto lo sbalzò indietro di qualche metro impalandolo alle assi di legno che circoscrivevano l’arena.
Questa mossa diede l’opportunità al thersiano di sferzare la schiena e il braccio destro di Bradwein con due colpi di spada, urlò per il dolore che si cosparse nel suo corpo come se i suoi muscoli esplodessero.
Si accasciò a terra e schivò un fendente da parte del suo avversario, tirò un calcio sul suo scudo per farlo allontanare e ottenne almeno questo piccolo risultato, rotolò velocemente di lato e si rimise in piedi barcollando, estrasse le due spade corte e si asciugò il sangue che gli colava dalla guancia.
L’avversario guardò il mercenario :
-Non sei male, ma due spade contro scudo e spada, beh… amico mio credo tu abbia perso, se ti arrendi risparmierò la tua vita.
Bradwein guardò il suo avversario e senza preavviso attaccò, era abituato ad usare armi a due mani quindi i suoi colpi erano potenti e precisi, se ne accorse subito il suo sfidante, il primo colpo si abbatté sullo scudo e scaraventò l’avversario a terra, il secondo colpo di punta perforò la spalla dove reggeva quest’ultimo lacerando i muscoli e tendini.
Il thersiano urlò di dolore e rotolando colpì Bradwein con lo scudo, quasi facendogli sfuggire di mano la spada, i due si schiantarono a terra e iniziarono a combattere al suolo, testate, gomitate, morsi, strette soffocanti, le armi si persero nella sabbia dell’arena mentre i due si rimisero in piedi.
Il thersiano ferito alla spalla portò un pugno in direzione del volto di bradwein, il quale si scansò di lato ed evitò il colpo ma l’altro estrasse da dietro un sottile pugnale e lo conficcò nel quadricipite della gamba destra del thersiano.
Il mercenario strinse i denti e tirò due pugni in pieno volto all’avversario che andò indietro barcollando, scuotè la testa ma si accorse tardi che oramai Brad gli era addosso, saltò su di lui e con una rotazione del busto si avvinghiò al corpo del Thersiano, scaraventandolo, con una mezza piroetta a terra.
I pugni del mercenario sembravano fossero come lame, pezzi di dente e osso fuoriuscivano dalla faccia del suo avversario, avversario oramai già trapassato ma la furia di Bradwein non cessava, la folla urlava di gioia nel vedere quello spettaccolo di sangue, infine si alzò, prese la spada da terra e in un sol colpo recise la testa dell’avversario oramai morto.
-Vi siete divertiti? VI SIETE DIVERTITI??
La sua faccia aveva un’espressione di odio verso la folla, la quale però acclamava lo spettacolo.
poi il…
…Buio.
Sbatte gli occhi e si ritrovò disteso su un tavolo di legno ricoperto da un lenzuolo bianco, ruotò gli occhi a destra e sinistra ed incontrò quelli del suo amico.
-Una passeggiata… Sorrise Brad sputando leggermente del sangue.
-Amico, recupera le forze e bevi questa, rimarginerà molte delle tue ferite, hai combattuto come un vero Thersiano, fino alla fine. L’amico diede al mercenario una piccola ampolla da bere.
-Come un thersiano… già… non fotteranno il mio cadavere, non questa volta…
Socchiuse gli occhi per sprofondare in un sonno ristoratore.