La notte è caduta sul giorno e il silenzio si è impadronito finalmente del campo. Una giornata di cammino, di pensieri, di discussioni profonde e riflessioni.
Il foglio di carta viene srotolato, la mano prende la penna, esita un momento, e poi inizia.
Bernardo,
Quanto sarà che non ti scrivo? Credo di averlo fatto solo una volta, quando lasciai la lettera sulle ossa disseccate del tuo cadavere, sotto un tumulo di roccia costruito con anni di ritardo, il tuo simbolo sacro alla mano, diretta verso la scacchiera.
Non pensavo che avrei mai più avuto bisogno di parlare con te, ma la tua voce adesso mi sarebbe di conforto… d’altronde pensavo anche di aver lasciato tutta quella vita alle spalle, che il passato di Louise non sarebbe mai riaffiorato, e tu, amico mio, hai conosciuto solo lei.
Ebbene, avevo torto. Giusto ieri ho rincontrato una vecchia compagna d’arme… una vecchia amica, che pensavo ancora votata all’impero e
C’è un rigo di spazio, la lettera riprende con un inchiostro di colore meno intenso e più tendente al blu, come se fosse stato fatto con una mandata di pigmento diverso.
Sono passati due giorni, so che per te non cambia niente, che non leggerai mai queste parole, ma nello spirito della sincerità mi sento di doverlo scrivere.
Se tu fossi veramente qui davanti a me sarebbe molto più difficile ammettere le mie debolezze così, anche se si tratta di te. Almeno in tutta la situazione c’è un risvolto positivo, no?
Eh.
Ho incontrato di nuovo Corliss. Non la vedevo da… saranno quasi sette anni, ormai? Da quando ho lasciato la capitale con ancora le sue parole che mi riecheggiavano nelle orecchie.
So di non averti mai davvero parlato di lei, di tutti i miei vecchi compagni ed amici, perché parlare con compassione di gente che combatteva dall’altra parte della barricata in quella situazione non sembrava affatto giusto – ma non starò a farti tutto il riassunto, spero che mi perdonerai: Padre Bernardo ormai è morto, e se devo fingere di star parlando con lui per esternare tutta la dannata questione, almeno lo farò senza procurarmi altri dolori.
Ha detto che l’ho lasciata indietro, che me ne sono andata senza voltarmi e senza pensare due volte a chi rimaneva alle mie spalle… ed aveva ragione, Bernardo.
Se mi avesse tirato una pugnalata in quel momento, sanguinerei meno.
Non l’ho vista in questo modo ai tempi, troppo furiosa per guardare al dilà della mia stessa barriera di rettitudine: io avevo fatto la scelta giusta, avevo sacrificato tutto per il bene altrui, perché loro non avevano fatto altrimenti?
Mi disgustavano, tutti quanti.
Dall’alto del mio privilegio, della mia infinita possibilità di scelte – almeno rispetto a molti di quelli che si trovavano nei ranghi insieme a me – non mi era nemmeno passato per la testa di pensare alla paura per le proprie famiglie, al terrore per la propria vita, a quanto forti siano come motivazioni: io ho fatto quello che credevo giusto, e di tutte le persone che potevano averne conseguenze negative… non mi è interessato. Ci credo che mi ha accusato di volerla morta.
Corliss mi ha aperto gli occhi, con la sua rabbia e con le sue parole. Non è nemmeno la prima volta: quando vuoi bene a una persona le cedi le chiavi per fare di te quello che vuole, nel bene o nel male.
Saresti fiero di come ho affrontato la situazione, mi piace credere.
La sfida era finita pari, il debito d’onore – la richiesta di scuse da parte mia – disciolto… ed io mi sono scusata lo stesso, perché era necessario: aveva ragione, anche se fino a solo mezz’ora prima ero stata cieca alla cosa.
Ed è questo il problema, Bernardo: sono stata cieca a questa situazione per anni.
Durante la guerra, certo, era necessario mettere uno scudo di pietra tra me e quelli che stavo combattendo – se c’erano delle facce familiari dall’altro lato del campo di battaglia, beh, per chi non era così?
Successivamente però questa barriera è rimasta, senza che io me ne accorgessi, e mi ha reso invisibili tante cose importanti: se mi fossi comportata in modo diverso magari lei sarebbe potuta venire con me dall’inizio, se anche avessimo abbandonato il resto di Whanel per la scacchiera a quel punto. Sarei potuta essere un punto di appoggio importante, per tutte quelle persone che mi erano rimaste. Non è stato così. Me ne pento? Non lo so.
Mi ricordo quando mi dicevi di pensare alle cose prima di agire, che spesso il primo istinto porta alla distruzione. Come il “Louise, tu tendi sempre a buttarti nelle cose prima di avere tutte le informazioni,” fosse un mantra ricorrente.
Pensavo di essere migliorata.
Per quanto questa situazione sia molto, molto importante, per me… adesso ci sono cose più grandi di questa che dipendono anche dalle mie scelte, dal mio pensiero lucido, dal discernimento e dalla mia bussola morale.
Non sono solo sulle mie spalle, ma le sento comunque pesare su di esse.
La corruzione, i segreti, le macchinazioni politiche, sono tutte cose che mi hanno portato a varcare l’ovestvallo: le ho ritrovate tutte quante qui e non sai quanto ci sono impantanata dentro adesso.
O forse lo sai e stai scuotendo la testa alla mia ingenuità.
“La storia è una ruota che gira su se stessa e ti ripropone sempre le stesse situazioni, appena diverse, e sta a noi affrontarle nella maniera migliore, facendo affidamento a quello che abbiamo imparato dal passato.”
Mi ricordo quanto tempo ci hai messo per farmi imparare questa lezione.
Spero solo che, quando arriverà la prossima crisi, saprò affrontarla ad occhi aperti.
Un anno e qualche mese fa dissi a Mordecai che avevi incontrato la signora, e abbiamo brindato al tuo nome: spero invece che tu sia già andato oltre, alla tua meta ultima – ma se non fosse così, ti prego, metti una buona parola con gli Astri per noi… se non è un sentimento troppo eretico.
E se lo è, pace: tu certo non ti scomoderai a venire a dirmi niente, ed io brucerò questa lettera appena l’avrò finita, così nessuno dei miei compagni più pii di me verrà mai a leggerla per rimproverarmi – loro tutti ti piacerebbero, ne sono sicura, anche quelli meno raccomandabili. So che per me è così.
Spero che Corliss mi scriva, come le ho chiesto, e di rivederla prima o poi; che trovi la sua felicità perlomeno, se non mi sono meritata nessuna delle altre cose.
Spero che tu stia bene, se c’è un qualche tipo di ‘bene’ dovunque tu sia.
A… beh, non a presto, ma arrivederci comunque.
Con affetto, un ultima volta, Louise Cestovaná;
Antares.
Rumore di fuoco che viene attizzato, di carta che viene accartocciata, il calore di una improvvisa fiammata.
Poi più niente.