Dopo molte lune a girovagare, finalmente quella di stanotte riesce ad illuminare ogni cosa: col suo modo unico in cui tenta di semplificare la realtà nei toni bluastri e l’aria gelida, quasi immobile.. rende tutto etereo.
Queste morbide collinette, da cui si riesce ancora a scrutare senza difficoltà insediamenti e caselle abitate, pare siano le sue preferite… È il momento giusto per tentare di avvicinarmi di più, con passo felpato e l’aiuto delle profonde tenebre lasciatomi dove i raggi lunari non sono in grado di arrivare.
Ogni crepuscolo lo passa alla ricerca di un albero: il più antico possibile, sul suo cammino senza tappe né meta ma per cui credo di aver compreso che ciò che importa è andare avanti ogni giorno…
Una volta trovato si sistema alla sua base due stracci, mangia qualcosa mentre lo ammira e vi si siede sotto in meditazione. Non che io abbia conoscenze o esperienza in merito ma credo chiunque riuscirebbe ad avvertire la mutevole aura che pare irradiare fino alle prime luci dell’alba: come una danza di aurore…
Da più vicino potrei riuscire a notare meglio il suo volto, il suo stato, la sua espressione-
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Dalla selva circostante all’improvviso uno stormo di corvi in fermento si innalza in volo: un avvertimento.
Il silenzio, infranto dal frastuono dello sbattere di ali, dal gracchiare concitato e lo scuotere della vegetazione, viene ristabilito.
Solo un orecchio particolarmente sviluppato riuscirebbe a percepire cosa è cambiato: ora un solo cuore è rimasto, palpitante.