Dahal era in viaggio da ormai diverse ore, solo come si era abituato da quando si trovava in queste Contee a lui tanto estranee; la fredda nebbia lo avvolgeva come una grigia coperta, impedendogli di vedere dove le sue gambe lo stessero portando. Non aveva idea di dove si stesse dirigendo, non voleva saperlo, stava solo cercando un modo per far sfogare tutto quel dolore che si trascinava dietro da quela sera, non voleva pensare a nulla, ma senza effettivi risultati.
Come ho potuto pensare che potesse essere Esmeralda… come posso affermare di amarla ancora, se non riesco neanche a riconoscerla….
Il suo pensiero si interruppe quando il suo sguardo fu rapito da due piccoli bagliori in mezzo all’oscurità più densa, mentre il silenzio lo circondava opprimendolo. Dapprima impaurito, poi incuriosito da quello strano evento di cui era stato reso partecipe, Dahal si sentiva stranamente attratto da quelle due luminescenze. Forse era dovuta alla sua grande curiosità; più si avvicinava e più quelle strane figure si facevano sempre più delineate, meno sfumate erano… erano…due specchi?
Cosa ci fanno due specchi in mezzo alla strada?
Erano alti all’incirca due metri con due robuste cornici di legno massello finemente lavorato.
Erano molto simili, differivano soltanto dal legno utilizzato: uno era fatto d’ebano, l’altro di betulla, e si trovavano ora uno a destra e l’altro a sinistra del giovane.
Dahal si mise davanti allo specchio scuro come per specchiarsi; ne riflesse una figura mostruosa dalla pelle di un rosso spento, due enormi ali e due grandi mani e all’estremità delle dita unghie nere lunghe come pugnali. Il ragazzo venne atterrito dalla visione demoniaca.
–Bravo, hai fatto proprio un bel buco nell’acqua… ma dopotutto, da te, cos’altro si poteva aspettare?
-Ma cosa… chi diavolo sei?
– Ah sbagli ancora, nessun diavolo… solo il demone che ti porti dentro, lì stipato in fondo al tuo animo, che continui a nutrire con la tua sofferenza, la tua rabbia, la tua disperazione…
-N…non è possibile… io non ho nessun demone dentro di me
– Certo, hai ragione… e con Misha e Rosminta? Con Alehandro e Lypsak? Non ci sei ancora arrivato? Ero io che prendevo possesso di te durante quelle notti… Perché non ti ricordi nulla di quei momenti secondo te?
– No… non è vero… menti… me l’avrebbero sicuramente detto.. sono miei amici…
–Tuoi amici eh? prova a chiedere a Misha o Alehandro se hanno qualche foglio che ti appartiene… prova a vedere tu stesso… Con i tuoi stessi occhi! Loro hanno paura di te! Stai diventando sempre più pazzo e solo per colpa di quella donna!
– Non osare parlare di lei!
–Hai ragione, la tua piccola troia… la tua piccola assassina… come è possibile non cadere ai suoi piedi? Senza pugnale conficcato nella schiena, intendo…
-Taci!!!
–Bravo, fai uscire tutta la tua rabbia… riversala contro questo mondo che ti ha piegato… ti ha spezzato…
Le possenti braccia del demone fuoriuscirono dalla sua immagine, afferrarono il ragazzo impaurito e lo trascinarono contro la sua stessa volontà dentro lo specchio.
–Non mi credevi, giusto? Ora vedrai con i tuoi stessi occhi…
Alle parole del demone il nulla dove si era ritrovato rapidamente cominciò a prendere forma, e una sorta di paesaggio emerse dal profondo buio. Dahal riconobbe subito il luogo che si stava formando intorno a lui: Trelven, davanti alla porta della casa di Misha.
–Affacciati e guarda… tranquillo, loro non sono in grado di vederti, né di sentirti.
Dahal si avvicinò alla finestra e vide Rosminta aggredire Misha.
-Perché mi hai tenuto nascosto questa storia? Con quale faccia tu l’hai lasciato andare?? Saresti da buttare in una vasca d’acido!
La gnoma era letteralmente furibonda e iniziò a scagliare contro il suo compagno una miriade di boccette multicolore producendo piccole esplosioni alcune, mentre altre producevano fumi dai colori più particolari.
-Ma di cosa stanno discutendo? E perché mi trovo qui?- chiese Dahal timidamente alla creatura alata, ma senza ricevere alcuna risposta
-Lasciami spiegare- cercò di replicare l’alchimista proteggendosi dietro l’anta di una porta- io l’ho visto il mese scorso e non stava male, si è pure esibito in uno spettacolo, mi hanno detto!
-Ma hai letto cosa ha scritto qui Dahal? Sembrava distrutto! E tu oltre a non avermi detto nulla me lo hai tenuto pure nascosto, maledetto!
-Ma amore, è la stessa cosa….
-Osi forse contraddirmi dopo quello che mi hai fatto????
-Scusami…..
Dahal rimase sconvolto dalle parole degli amici alchimisti. -Tutto ciò non è vero… non può essere vero.. stai solo giocando con la mia mente!
–Mi chiedo perché ti opponi tanto alla verità… Sciocco.. non ti è bastato tutto questo? Allora preparati, andiamo a trovare un tuo caro amico!
Non appena la creatura alata ebbe pronunciato queste parole,la terra che avevano sotto i lori piedi rapidamente si trasformò in robusto legno, che Dahal riconobbe immediatamente come familiare: si trovava adesso in uno dei carri della carovana Papadimitriou, la carovana di Lubijana, la quale si era gettata a letto stravolta dall’intensa giornata. Poco distante su un altro giaciglio disteso e con il braccio piegato sotto la nuca, Alehandro stava naso all’aria, fissando assorto alcuni fogli giallognoli che stringeva con la mano libera, dondolandoli dinanzi al volto.
-Ma…- mormorò Dahal- anche quelli sono i miei?- ma neanche questa volta ottenne risposta.
-Chissà se ho fatto bene a lasciare Dahal da solo- bisbigliò il circense. – Non so come poterlo aiutare… anche ora che gli toccherà ripartire da zero… e poi come se non bastasse, la roba che ha scritto quella notte nella locanda non mi rassicura per niente..credo che dovrei dirglielo… ma come fare? Se lui sapesse quello che ha scritto non so come reagirebbe… che situazione….
–Allora… hai sentito abbastanza ora?- chiese solennemente il demone.
Dahal ancora non si era ripreso dalle parole che il suo amico aveva pronunciato, non voleva crederci, non riusciva a credere a ciò che aveva sentito. Gli occhi iniziarono a bruciare come tizzoni ardenti, si sentì mancare, come se il mondo gli stesse crollando da sotto i piedi.
"Sono questo allora per loro nel privato… un problema che è meglio nascondere… ecco questo è quanto valgo". Mentre questi pensieri rimbombavano nella testa del giovane bardo, si ritrovò nella via nebbiosa che aveva lasciato. Era stremato, sconvolto per quello che era venuto a sapere, poi la figura alata iniziò a incalzarlo:
–Che cosa ne pensi ora’?finalmente ti sei reso conto che sei un problema per loro? Ma ci arriva solo adesso?
-Dopotutto io… io ho ancora lei….
–Allora sei proprio senza speranza… ma secondo te di chi è stato il merito per ciò che è diventata? Solo tua!
-Cosa… cosa stai dicendo? Io non ho fatto nulla!
–Ti ricordi come è iniziato tutto questo? Dei pirati l’hanno venduta ai Longini… secondo te i pirati come l’hanno catturata?Quando lei si è imbarcata su una nave per venirti a cercare! Tu sei la causa del dolore delle persone che chiami amici e della donna che ami!
-Io… sono la causa di tutto ciò…- La pelle di Dahal si scurì fino a diventare rosso spento, il cuore gli si stava appesantendo fino quasi a farlo soffocare.
–Tu sei un peso per tutti coloro che ti stanno intorno!
– Io….Sono un peso per loro…- Dalla sua schiena fuoriuscirono due ali simili a quelle di un pipistrello, mentre due lacrime uscirono dai suoi occhi caldi rigando il suo mostruoso viso.
-Tu sei il male insito nei loro cuori!
-Io.. sono il male…- Le mani crebbero e le unghie si allungarono, le riconobbe, erano quelle che tentò di strapparsi, le mani che avevano ucciso tutti i suoi amici nel sogno.
–E tu, Dahal, sai cosa bisogna fare con il male…
-Il male… va sconfitto.- Prese la sua lama con le mani che gli tremavano dal suo fodero, e se la puntò contro di sé.
Era disperato, ma si rendeva conto che quella fosse la cosa più giusta da fare per tutti coloro a cui teneva, poi pensò a lei, un’ultima volta:
Scusami.. per tutto quello che ti sto facendo passare… Io… non ti ho mai meritato… sono la peggiore persona di cui potevi innamorarti…. Sono solo stato male… anche per te che sei la donna che tanto amo… e ti amerò per sempre.. questa sarà la mia ultima promessa… che neanche la morte potrà fermare… Addio, mio unico e vero amore, sei stata l’unica luce in questo mondo di tenebra… Addio, mia dolce Esmeralda…
La lama trapassò l’addome del giovane facendogli fuoriuscire un zampillo di sangue vermiglio.
–Finalmente,hai fatto una cosa sensata, Dahal.
La notte ha il sopravvento
Il cielo scuro ti avvolge piano
Come una gelida coperta
Per l’eterno sonno
Riposa in pace poeta
Il tuo tempo è terminato
Non sarai più un problema
Il tuo dolore è finito
Dormi ora, poeta
Dimmi che ci posso mettere le mani per quel che riguarda la punteggiatura e un paio di errori (leggi: sfondoni) qua e là… Tipo: il diavolo può essere stipato in fondo all’anima, non certo COstipato, sennò vuol dire che ha smesso di espletare le sue funzioni fisiologiche…
E poi attendo… attendo e basta… e chi VIVRA’, vedrà…
…. quando vuoi….
Però è un gran bel pezzo…
SNIFF….
sniff…
Bello, sob….
MA Dahal non era un problema… 🙁 sniff e ora?
che succede?
Beh solitamente quando uno di una compagnia muore qualcun altro del gruppo o scopre di avere poteri che non credeva di avere o diventa biondo e poi non fa altro he lanciare kamehameha!:P
come vorrei fare un funerale al poro bardo alemarita sfigato…dopotuttto vivo solo x i funerali 😛
Lavoro compiuto… adesso è in italiano… E NON CI SARA’ NESSUN FUNERALE! VERO, SIGNORINO?
certo per fare il funerale ci vuole il corpo! e voi non sapete neanche dove si trovi….. a dire il vero neanche io!
GRR maledetto…nemmeno il corpo su cui sfogare i nostri sort….volevo dire, i nostri esper…cioè, pianti, ci hai lasciato!!!
🙁 ma la pagherai moooolto cara questa cortesia……………..
non so ancora come, ma troveremo il modo 😀
Chessò, trovare Esmeralda e bere un tè assieme a lei e quando lei chiederà:
– Ma dov’è Dahal?
– mah, l’ultima volta che l’ho visto cercava una ragazza…una certa Esmetra, bah,l così pareva 😀 perchè quella faccia?
Seeee, seee… aspetta che ti massacriamo di botte e vedrai poi come lo resusciti velocemente….
Mela e Alheandro caro, dov’è il vostro pupillo?
Non lo sapete? Mela, perchè non chiedi a Sirio dove è andato quel briccone? Lo sanno tutti che Sirio ha telecamere a circuito chiuso ovunque…puoi dare una sbirciata, cara?
Ovviamente sì. Spetta che affilo la katana, si sa mai…
oh, che strano, oggi mi ricordo così bene la palla di fuoco…
Il poeta è morto.
Sono triste.
…
…
…
Uéééé! Nooo, Dahaluccio, no! Torna!
Torna, torna… sennò viene massacrato nel mondo reale…
No, suvvia Dahal, non mi far piangere … sniff, sniff.
Torna dai … non mi far fare queste figure … sniff.
Dahalino, ormai sei un caso letterario, vedi di tornare o qui è un dramma! Ti preghiamo!
oh, se non torni qui la gente si deprime!!!
e sai che catastrofi provochi!!
Mira potrebbe scatenarsi in accessi di starnuti stile Palla di fuoco!!
Mela, spacca tutto e se trova esmeralda sul suo cammino non resta viva…
Poi Guarda, hai fatto piangere Nihal!! sal che le sue lacrime sono corrosive?!!! oh, qui ci si lascia le penne, ehh
Ma che torno a fare…. tanto tra poco saremo di nuovo tutti assieme ;P
si, caro Dahalauccio….io avrei più paura a rivederci su…perchè se noi ci rimettiamo le penne a calci nel sedere ti rimandiamo giù 😀 e NOI POSSIAMO….
Poi sai che dolori!! e non solo per i calci nel sedere……..
No, non saremo assieme perché tu sarai troppo impegnato a cercar di nasconderti dalla furia di chi ti starà cercando… E guarda che l’anima senza corpo di Mela deceduta non è affatto più tenera con chi la fa incazzare!!!!!
oooooh meno uno! Finalmente ce lo siamo levato dai coglioni! Rosminta stappa la bottiglia di vino bono che stasera si festeggia alla grande!!! E dopo si tromba con le porte aperte!!!
Pensi forse che sia questo il pensiero di Misha..???
Ti venisse un… un.. un attacco di intelligenza una volta ogni tanto!!!
Vai a capire ora quanti soldi mi toccherà spendere x ritrovare Dahal.. o quello che ne resta… era meglio quando mi insudiciavi le lenzuola e le tende di casa!
Ma porc&%”$$%? Y”I)Y)==US)=)//&”&!!!!!!!!!!!