Giorno Decimo Primo, Luna del Tramontano, Anno 241 dell`Era dei Regni Ho sempre avuto una buona memoria ma ultimamente mi sembra che i ricordi, o meglio, i dettagli, quelli che contano, sbiadiscano nella mia mente, come un albero che inevitabilmente perde pezzi della propria corteccia
Categoria: Saghe e racconti vari
Uno, nessuno e quattro
Da qualche parte nelle Paludi Fosche… Il Signore della Guerra Snikkit entrò nella sala del proprio Sire, seguito da due dei suoi ratti più fidati con pesanti e rozze armature in ferro e armati con lunghe lance rubate chissà dove. La giornata era stata sua.
Welcome back, Landerbrau!
Landerbrau era arrivato, finalmente. Ormai erano diversi mesi che non gli ricapitava di passare di là e un po’ l’atmosfera tranquilla e piena di pace che si respirava nella cittadella gli era mancata. Aveva avuto il suo bel daffare, ovviamente: dopotutto era un Angelo Nero
Scentiar, anno IV – My world down
La luce bianca del sole, in quella gelida mattina, si tingeva di rosso passando attraverso le tende alle finestre del Galletto Sbronzo, il bordello più rinomato dell’intera Scentiar. Nella stanza l’aria era tiepida e profumata, a dispetto dell’esterno, e tutto appariva confortevole ed avvolto in
Scentiar, anno IV del Regno Eterno. Matinées.
Tutte le mattine verso le undici, ancora avvolta dalla sua ampia veste da camera, Hélène scendeva lentamente lo scalone fino alla sala grande, pregustando già il momento in cui si sarebbe seduta al tavolo dove la luce filtrava più luminosa dalle imposte tinte di rosso,
Scentiar, anno IV del Regno Eterno. Buio. – How to save a life
(Questo post apre il capitolo scentiarita della vita del buon vecchio Noctulio e l’inizio del calvario per la cara Loupelee… per questo è stato scritto a quattro mani da Noctulis e Lypsak 😀 – un applausone, è stato un lungo parto!!!) Non poteva dire che
Scentiar. Anno VI del Regno Eterno. Prima dell’alba.
Era stata una serata tranquilla, quella. Forse perché il mese di Alhazhar recava già con sé tutta la pesantezza dell’inverno gelido e impietoso che si sarebbe abbattuto anche sulle tegole tiepide dei tetti di Scentiar. A quell’ora, in una notte di tempesta come quella, nemmeno
Anno VI del Regno Eterno- Scar
L’uomo correva affannato nella pineta, gettando occhiate terrorizzate dietro le sue spalle. Solo il buio della notte gli si parava davanti agli occhi, a tratti spezzato dai pochi deboli raggi di luna che filtravano tra le fitte chiome degli alberi; la nebbia del suo stesso
Anno V del Regno Eterno- And the story ends
– Qui andrà benissimo- disse a sé stesso il giorno in cui arrivò. Una torre abbandonata su un promontorio. Il mare tutt’intorno, con il suo ruggito lento e inquieto. Inquieto come lui, con la sua colpa, i suoi rimorsi, i delitti di cui si era
Anno I del regno Eterno- Alterati stati di coscienza
“ Cosa c’è dentro una persona? I meno attenti potrebbero dire che una persona è composta da carne, sangue e ossa, e altri svariati tipi di tessuti. Detto questo, se io prende la carcassa fresca di qualsiasi animale, potrei dire che all’interno è sufficientemente uguale