Questa è una vecchia versione del documento!
“Virtus, Aster, Iter”
Trad. “Virtù, Fede, Erranza”
(aforisma del Cavalierato)
Gli otto Ducati furono il primo reame a sorgere nelle lande di Whanel. Fondati da tribù barbare discese dalle Cime Guardiane, migrate oltre le sabbie del Deserto Grigio o giunte dai remoti ghiacci della Banchisa, otto territori strinsero un solenne sodalizio basato sull’onore e la tradizione. Comuni precetti furono registrati in uno storico documento detto “Carta Cardinale” e ogni Sire (Duca) sottomise a essa la propria autorità. Al medesimo tempo ciascuna nazione vide affermarsi prodi campioni o devoti benefattori che col proprio valore e zelo ispirarono l’animo delle masse. Costoro furono spesso i capostipiti delle famiglie aristocratiche e i loro intenti confluirono infine nella più importante istituzione dei Ducati: il Cavalierato.
I cavalieri rappresentano il “tramite vivente” che unisce il potere secolare (Corte) e il potere spirituale (Ecclesiarchia). A loro spetta il compito di presiedere le più importanti risoluzioni d’arme, vigilare sull’esercizio della giustizia in ambito laico ed ecclesiastico nonché offrire ai propri compatrioti un esempio concreto di rettitudine e abnegazione. Il Cavalierato si divide in tre distinti “ordini equestri”: l’Ordine della Rosa dei Venti (braccio militare), i Templari (austeri protettori di dogmi e tradizioni) e gli Erranti (eroi giramondo che rinunziano ai privilegi terrieri). L’investitura a cavaliere è preceduta da un arduo iter, detto “erranza”, ulteriormente inasprito dall’atteggiamento intransigente che lo stato maggiore (Concilio Cardinale) ha assunto dopo la restaurazione dei Ducati. Ogni famiglia nobile cerca d’indurre i propri rampolli a conquistare le vestigia equestri ma tale meta sembra farsi sempre più irraggiungibile.
Sebbene le forme di governo in auge nei Ducati traggano ispirazioni dalle peculiari radici storiche di ciascuno, le loro società tendono ad avere strutture alquanto simili. Ogni nazione è frazionata in contrade (feudi) rette da un Vassallo che risponde direttamente alla Corte e amministra il popolo (volgo). La Carta Cardinale prevede inoltre una netta separazione tra i poteri del reggente, il diritto di giudizio (affidato a magistrati istruiti dalla Corte o dai Templari) e le funzioni esecutive (affidate a ufficiali nominati dalla Corte o dalla Rosa dei Venti).
Le genti di questo reame sono contraddistinte da una mentalità assai rigida e conservatrice. Tutti nella vita quotidiana fanno appello alle tradizioni dei propri avi, alle liturgie e a un vasto bagaglio di superstizioni legate al folclore locale. Questa rigidità si riflette anche in un sostanziale immobilismo sociale in cui i natali di un individuo spesso ne determinano il ruolo nella comunità. Allo stesso modo i nativi dei Ducati spiccano per l’eccezionale forza di volontà e costanza nell’impegno, spesso ricordata dal popolare motto “anche l’acqua fora la pietra”.
Il più vasto Ducato, sede della capitale (Ifhazar), del Concilio Cardinale e di altri importanti uffizi come il Conio. Situata nella florida fascia settentrionale, Valdemar è una verde prateria solcata da limpidi fiumi. I suoi feudi sono il centro indiscusso della vita politica ed economica, accogliendo diplomatici o bastimenti provenienti da ogni nazione.
Nobiltà (Stirpi): Gramar ( Dragone bianco rampante: autorevoli reggenti, condottieri d’arme e discendenti diretti di Sant Elleron), Blanchfort (Sirena: esperti delle scienze occulte e cultori della Cabala), La Fosse (Falce: possidenti terrieri e disciplinati armigeri), Cimanteau (Specchio: abili diplomatici e cultori delle belle arti).
Nelle decadi che precedettero la caduta dell’Impero, presso Valdemar ebbe luogo una sanguinosa insurrezione (révolution) che recò all’espulsione delle famiglie aristocratiche e alla formazione di un governo di stampo popolare. Con l’avvento del Regno, il Cavalierato ratificò un proficuo accordo con le autorità repubblicane (Direttorio) in base al quale gli antichi territori legati al retaggio equestre (es. la capitale Ifhazar e il santuario di Tuskgar) sarebbero tornati in possesso delle Stirpi nobiliari mentre la zona centrale del Ducato sarebbe rimasta affidata al volgo. Oggi la Libera Repubblica del Drago offre asilo ai seguaci del “novello progresso“ che vogliono discostarsi dalle rigide tradizioni feudali per affidarsi a una società laddove ogni singola risorsa è condivisa in base all’indiscusso principio dell’uguaglianza.
Una terra in cui la civiltà è messa a dura prova da un clima inospitale e da brutali fiere. Tagliata tra una gelida tundra e foreste colme di pericoli, Khartas sopravvive grazie all’abbondanza delle proprie miniere e al valore dei propri cacciatori. Un tempo Khartas era il centro spirituale dei Ducati e in questi anni gli antichi santuari stanno riaprendo le proprie porte ai molti pellegrini che giungono dalle vie orientali.
Nobiltà (Discendenze): Stolock ( Rapace con freccia nel rostro: protettori delle selve e guide spirituali), Von Khratos (Lupo scarlatto: protettori delle miniere e implacabili cacciatori), Makarov (Cranio di capra: protettori dei borghi e maestri d’arme).
Unico corridoio pacifico nei Ducati orientali, Kharas offre un grato rifugio a quanti transitano in questa regione. Nove decimi della nazione sono coperti da un bosco secolare e la maggior parte degli insediamenti sono integrati nella vegetazione tramite pedane sospese sugli alberi più maestosi. La più celebre via di pellegrinaggio che conduce a Ifhazar passa attraverso Kharas e dunque questa è una meta alquanto nota a quanti viaggiano spinti dalla fede.
Nobiltà (Genie): Gessebh ( Leone cervino: protettori del pellegrinaggio ed esploratori), Folkoth (Papavero: eminenti naturalisti), Krold (Sole nascente: ambasciatori presso i clan barbari).
La maggior parte dei feudi di Thersa sono ammassati a ridosso dell’Estvallo, un’inespugnabile muraglia che protegge il confine sud-orientale dai bellicosi predoni degli Altipiani. Al pari del loro patrono, Lisbeth la Martire, la vita dei thersiani è dedita alla difesa della propria patria così come delle nazioni vicine. Spesso prostrata dalla carestia o insanguinata dalle battaglie, questa terra è la dimora dei più caparbi e irriducibili figli dei Ducati.
Nobiltà (Schiatte): Von Hassel ( Torre scarlatta: protettori dell’Estvallo e condottieri d’arme), Pappenheim (Pettirosso: eminenti teologi e guide spirituali), Schwarzrose (Rosa nera: protettori dei monasteri e difensori della plebe), Steiner (Viverna: fieri nazionalisti e disciplinati armigeri), Von Gholdor (Gallo dorato: protettori del contado).
Incorniciata tra le Cime Guardiane ai piedi della quale si estendono ampie vallate, Gardan è uno dei luoghi laddove ancor oggi si percepiscono le vive ‘radici’ dei Ducati. La tradizione locale è ancora vicina a quella dei barbari che abitano gli scoscesi crinali: un verbo indissolubilmente legato al coraggio e alla gloria individuale. Nulla infiamma l’animo dei gardaniti più di una sfida o contesa in cui si possa dar prova tangibile del proprio valore.
Nobiltà (Clan): Mac Dussel ( Orsa bianca: autorevoli reggenti e prodi erranti), Kerr (Albero su campo argento: protettori dei valichi e campioni di giostra), Columnear (Rosa con quattro petali: custodi della tradizione), Cleeland (Spada sospesa su tomo: brillanti genieri e artigiani), Lethoun (Tre segni d’artiglio: intraprendenti mercanti e viaggiatori).
Le origini di Athar s’intrecciano con gli schivi beduini che ancor oggi vagano tra le sconfinate dune del Deserto Grigio. Le altere genti locali hanno saputo metter a frutto le poche risorse del territorio mediante un illuminato esercizio delle arti e delle scienze. I superbi guerrieri di Athar guardano spesso ai propri avversari con disprezzo ma chi ha avuto la fortuna (o sfortuna) d’incrociar il ferro con loro sa che tale orgoglio si basa su ‘solidi’ argomenti.
Nobiltà (Casate): Komein ( Leone rampante con cuore nella grinfia: onorati guerrieri e maestri d’arme), Saegrad (Centauro: eminenti magistri e cultori delle arti mistiche), Dalmasca (Cane tricipite: implacabili giustizieri e cultori dell’Alchimia), Hassan (Spada sospesa su tomo: devoti asceti e guide spirituali), Malasir (Pavone: intraprendenti mercanti e raffinati edonisti).
Chi per la prima volta vede i dunhariti, individui tarchiati e di bassa statura, è solito scambiarli per nani. In realtà quest’etnia ha avuto origine da uomini che erano soliti strisciar in grotte naturali o cunicoli scavati nel tufo dei colli occidentali. Dhunar fa dell’eccellenza in ogni mestiere il proprio vanto e i prodotti della sua industriose botteghe sono apprezzati in ogni mercato. La nazione ospita inoltre gli storici siti dove s’incontrarono i patriarchi dei Ducati ed è pertanto luogo di partenza delle più solenni erranze.
Nobiltà (Gens): Golgospar ( Toro inalberato: sommi custodi della tradizione equestre), Armuth (Maglio sospeso su incudine: austeri ufficiali e disciplinati armigeri), Caldor (Ruota con otto raggi: eminenti teologi e intransigenti inquisitori).
Lo spirito di Erigas è libero e indomito come i cavalleggeri che transitano l’antica rete stradale (Red) o i lupi di mare che prestano servizio sulla flotta (Armada). Gran parte di questa terra è stata resa sterile dallo sfruttamento indiscriminato dei latifondi. Al giorno d’oggi Erigas prospera perlopiù grazie ai mezzi di trasporto o alle vie di transito che collegano i Ducati alle remote colonie, offrendo asilo ai più pittoreschi e scavezzacollo tra gli uomini di ventura.
Nobiltà (Sangre): Brestoza ( Cavallo inalberato: protettori delle vie e campioni d’arme), Castamara (Cavallo marino rampante: prodi conquistatori e avventurieri), Savas (Serpe bifronte: schivi eremiti e cultori delle arti mistiche), Velasca (Serpente marino: armatori e protettori delle rotte settentrionali).