“Le Terre degli Angeli” sono liete d’introdurvi al loro nuovo evento di GRV!
“RIEN NE VA PLUS”
L’ampio complesso della Ferme Arbónne stava come un placido gregge, radunato lungo il crinale del colle. Una vecchia avvolta in uno scialle di ruvida lana era intenta a fregare uno straccio contro la ruvida pietra del muro… che compito ingrato era il suo. Quel sangue che impregnava la pallida arenaria non sarebbe mai svanito del tutto; la sottile ipocrisia della politica tuttavia pretendeva che fosse sufficientemente sbiadito da non turbare gli ospiti che lì sarebbero giunti al principio dell’anno.
Non a caso l’estate scorsa la mite campagna di Arbón, situata a sud di Lesommet, era stato uno dei principali teatri della Révolution. In quella contrada la violenta repressione dell’insurrezione contadina era stata rapidamente seguita dall’altrettanto brutale rappresaglia contro gli aristocratici destituiti. Quelle rocce consumate dai secoli e dalle intemperie erano così divenute l’ultimo giaciglio di braccianti trafitti dalle lame dei gendarmi nonché di giovani rampolli scaraventati giù dai balconi dei loro sontuosi alloggi.
Eppure il borgo e in particolare la maestosa Ferme erano considerati un autentico emblema della rivolta. Nel buio di cantine o stalle gli insorti avevano pronunciato quelle ardenti parole che avevano infiammato lo spirito di centinaia di compatrioti, diffondendo la brama di libertà nell’intero meridione di Valdemar. Proprio in virtù dello zelo dimostrato dai cittadini di Arbón, il Direttorio aveva chiuso un occhio innanzi alle stragi compiute dopo la nascita della Repubblica. Del resto la rabbia del popolo era destinata a placarsi con l’appropinquarsi dell’inverno… il vuoto degli stomaci avrebbe presto preso il sopravvento sull’ira che dimorava nei cuori e ognuno se ne sarebbe tornato a spartirsi le provvigioni dei nobili onde resister all’inclemente stagione che si andava profilandosi all’orizzonte.
Quanti erano troppo anziani per reclamar la loro parte, dovevano risolversi a sbrigar i mestieri promossi dai “comités nationaux” (trad. comitati nazionali) e ricever così quelle dure pagnotte il cui amaro sapore di crusca ricordava che l’opulenza non spetta alle masse. Per questo altri individui stanchi e canuti affiancavano la vecchia presso la Ferme, usando cenci e ramazze per render di nuovo accogliente quel luogo.
All’alba dell’anno 2969 dell’Era dei Quattro, le autorità repubblicane avrebbero salutato l’avvento degli esponenti dell’Impero e delle Signorie di Caponord. In quel frangente si sarebbe rievocato il tradizionale rito della “dîner de mi-hiver” (trad. cena di metà inverno), l’unica occasione in cui ai plebei era concesso di consumar un pasto sostanzioso, sfruttando scorte di cereali poveri e porci appena macellati.
A nessuno sfuggiva altresì come in quell’incontro fosse insito il proposito del Direttorio di confrontarsi con le autorità falconite prima dello scader del loro rigido decreto. Le sei lune concesse alla Repubblica per garantire l’ordine pubblico entro Valdemar si avviavano difatti alla scadenza e sebbene molte regioni fossero tornate in pace, le frequenti scaramucce interne e il gran numero di profughi giunti al confine di Erigas e Khartas, gettavano foschi dubbi sul fato del novello governo.
Fino a poche lune addietro quella era la nazione del Drago e pare che il mistico fuoco insito nella strozza di tali creature non sia incline a estinguersi. A tal proposito si narra di cacciatori tronfi dell’aver abbattuto uno dei mostruosi rettili alati, i quali hanno affondato il ferro nel loro petto per estirparne le viscere intrise di rari portenti… in quel momento la fiamma draconica, come brace sopita sotto la cenere appena smossa, è esplosa in una vivida conflagrazione, immolando ogni anima che stava attorno. Perché l’ombra del Drago serba una luce impietosa e chi s’accosta ad essa deve esser pronto a pagarne lo scotto.
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Peregrini di Caponord,
Agli inizi dell’anno 2969 E.Q. la Repubblica invita i suoi illustri ospiti presso un tradizionale convivio, volto a discuter le sorti del novello governo valdemarita. Mentre il popolo guarda con rinnovata speranza al tempo venturo, il putrido olezzo della morte appesta ancora le campagne e nemmeno l’acqua più limpida può mondar le molte mani macchiate di sangue. Persino le più alte virtù, come la libertà, hanno il loro prezzo e ciascuno dovrà sancir se sia pronto o no a pagarlo.
L’evento si svolgerà presso il complesso rurale di Cutrina, immerso nelle pittoresche vallate del Casentino.
La sessione si terrà la sera di sabato 18 Gennaio e comprenderà una sontuosa cena preparata dallo staff. Per i partecipanti sarà possibile pernottare nelle camerate in cui è disponibile un massimo di 30 posti-letto. I letti saranno assegnati ai partecipanti in ordine di adesione (vedi sotto).
Iscrizioni: Per quest’evento i partecipanti dovranno iscriversi sul sito e far pervenire anticipatamente allo staff la quota di partecipazione di 30 euro. Le quote potranno esser versate tramite ricarica Postepay (contattare Marco Peloni – FB, e-mail marcopeloni@alice.it, cell. 339–8151626).
Le iscrizioni per l’evento saranno aperte alla pubblicazione di quest’annuncio mentre la scadenza per l’adesione è domenica 12 Gennaio, in seguito sarà applicato un sovrapprezzo di 10 euro.
RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA
Ricordiamo che questo è il primo evento dell’anno, pertanto i partecipanti dovranno provvedere al rinnovo della propria iscrizione associativa. Per iscriversi è necessario versare la quota annuale di 15 euro.
Scheda riassuntiva:
– Capitolo di campagna: “IV – Apocalypsis”
– Data: Sabato 18 Gennaio (Stagione di Ashnog)
– Orario di ritrovo: 17:00-18:30 (si raccomanda la massima puntualità per l’arrivo in sede)
– Sede dell’evento: Cutrina (Soci – AR) (coordinate: 43.749975, 11.811784)
– Orario indicativo della sessione: 19.00 – 02.00
– Quota di partecipazione: 30 euro
Contatti utili:
– Sito ufficiale TdA: www.terredegliangeli.com
– FB: Le Terre degli Angeli
Un sincero augurio per questo fatidico cimento!
Andrea Botarelli