Evento GRV ottobre – “Chi cerca trova”


evento GRV ottobre

L’associazione culturale “Le Terre degli Angeli” è lieta d’introdurvi al suo nuovo evento di GRV!

evento GRV ottobre Toscana Arezzo

“CHI CERCA TROVA”

Lagord era una modesta contrada boscosa, arroccata nella lieve scogliera valdemarita che a nord-est fa da preludio agli scoscesi fiordi khartasiani. Lì, all’ombra di una fitta pineta, se ne stava il corpulento bruto… i primi refoli del vento autunnale portavano da nord la salsedine del vicino mare mentre gli ultimi aliti della brezza estiva recavano da sud l’afrore palustre della Marécage. Soffiando come un mantice, l’uomo si decise ad alzarsi, muovendo pesanti passi lungo la carraia che menava sino al vicino confine.

Lo sguardo del bruto si accigliò alla vista degli armigeri che ancora stavano di picchetto nel bel mezzo della via. Nient’altro che legnaioli o zappaterra con indosso puzzolenti corazze di pelle bollita e armi strappate nel corso della “grande rivoluzione”… il Direttorio era persuaso che uomini qualunque avrebbero accettato di buon grado l’incarico di funger da militi per conto della neonata repubblica. Il bruto borbottò alcune parole in quello slang gutturale tipico dei mercenari di Caponord, il quale nella lingua comune suonava perlopiù come: “Per quanto ancora sarà sbarrato il passo? C’è forse qualche imperatore che ha preso dimora in questa stramaledetta selva?!”. Incerti di averlo compreso, i giovani armigeri si guardarono l’un l’altro e dissero: “Mi spiace mon ami, il Direttorio ha chiesto di serrare questo tratto di bosco e, a quanto ne sappiamo, i raminghi khartasiani che sorvegliano l’altro lato del confine hanno ricevuto il medesimo ordine.”

In quel momento un carro irruppe lungo la strada e dopo esser giunto innanzi al picchetto il cocchiere, una donna dalla pelle olivastra dallo spiccato accento erigasiano, passò al soldato più vicino un incartamento stracarico di sigilli. I valdemariti fecero quindi cenno al carro d’avanzare e la reazione dell’esterrefatto bruto non tardò a tuonargli addosso: “Per tutte le gole scannate, perché un pulcioso carro dovrebbe ricever il passo prima del sottoscritto?!” – Prima che gli armigeri potessero replicare, la ruota del cocchio sobbalzò su una pietra e dal cassone coperto si levò una forte nota metallica simile al suono d’una campana… tutti si guardarono l’un l’altro con espressione interdetta e infine il più ardito intimò al bruto: “Allez mon ami, fai il bravo e alza i tacchi… puoi star certo che quel che succede qui non è affar tuo!”.

L’uomo aveva trovato asilo presso una vicina osteria laddove il misero pasto serale era stato annaffiato con abbondante cognac al miele. Ora, mentre una notte più buia della bocca di un lupo calava all’orizzonte, egli si dirigeva di nuovo verso la foresta… l’alcool gli infiammava lo spirito e la mano che indulgeva sul coltello non prometteva nulla di buono per quelli che avrebbero provato a impedirgli d’andar oltre il confine.

All’improvviso il suo sguardo annebbiato colse qualcosa di pallido che stava tra le folte frasche… ossa, o meglio, un teschio d’animale che stava appeso alla scura sagoma di un uomo. Prima ancora che avesse estratto il pugnale dal fodero, un rumore viscido si levò alle sue spalle… qualcosa gli gorgogliò in gola, prese ad annaspare e prima che il lume della ragione s’estinguesse, il suo ultimo pensiero fu: “Sto annegando… sto annegando nel bel mezzo di un bosco!”.

Alle prime luci del mattino gli armigeri scoprirono il corpo a meno di mezzo miglio dal loro picchetto. La pelle fradicia e gonfia gli dava il voltastomaco ma si guardarono bene dal vomitar innanzi al forestiero che nottetempo si era unito al loro drappello.

Un uomo imponente con il lungo viso incorniciato da una fitta chioma corvina era intento a esaminar il cadavere… l’ampia cappa tinta di porpora che gli copriva le spalle lasciava intraveder l’emblema di un falco con quattro teste impresso sulla sacca di cuoio. Due occhi di ghiaccio si posarono sui soldati e una bocca dalle labbra cerulee pronunziò dure parole: “Sono certo che il Direttorio vi abbia spiegato come NESSUNO debba entrare o USCIRE dalla zona presidiata! Orbene, tra pochi giorni giungeranno qua i delegati delle tre Signorie, quelli che hanno preso parte alla recente Ventura… se non sarete in grado di garantir l’ordine per allora, saranno altri a salutar il loro avvento!” – Dopo qualche attimo aggiunse: “Rimembrate che questi ordini non arrivano dalla vostra benemerita repubblica… e nel caso sappiate che NON sarà l’indulgente Direttorio a sanzionar la vostra negligenza!”

* * *

Peregrini di Caponord,

La quarta e ultima Ventura delle Signorie ha posto ogni nazione innanzi ai suoi incubi più cupi. I tenebrosi presagi legati al futuro di Caponord sono stati banditi per opera di scaltri e arditi patrioti ma gli spettri del dubbio e della paura sono ben lungi dal lasciare questi confini.

In un solitario borgo situato al confine tra Valdemar e Khartas un perentorio appello richiama gli esponenti dell’Indomito, del Drago e del Lupo. Da giorni nessuno può penetrare in quel tratto di bosco e solo fosche voci lasciano trapelar qualcosa del mistero che li attende.

L’evento di Ottobre 2019 si svolgerà presso il pittoresco parco naturale di Favalto situato sulla sommità della Valtiberina.

Così si apre l’ultimo capitolo dell’intrigante Cronaca GRV “CAPUT MUNDI”. Invitiamo tutti coloro che hanno preso parte a questo progetto ludico a non perder l’occasione di lasciar la loro impronta in una vicenda che ormai si avvia al suo fatidico epilogo!

Di seguito riportiamo la scheda riassuntiva della sessione:

– Capitolo di campagna: “IV – Apocalypsis”

– Data: Domenica 20 Ottobre (Stagione di Caliban)

– Orario di ritrovo: 9:30

– Sede dell’evento: Favalto (Palazzo del Pero – AR) (coordinate Google Maps: 43°23’39.7″N 12°01’26.9″E)

– Orario indicativo della sessione: 10-18

– Quota di adesione: 8 euro

Contatti utili:

– Sito ufficiale TdA: www.terredegliangeli.com

– FB: Le Terre degli Angeli

– Referente iscrizioni: Marco Peloni – tel. 339-8151626 – e-mail. marcopeloni@alice.it

Un sincero augurio per questo nuovo e fatidico cimento!

Andrea Botarelli

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